Swoboda, presidente S&D al Parlamento: “Ppe dica a Berlusconi di agire responsabilmente”
Verhofstadt (Alde): “L’Ue ha le sue colpe, a Monti tante pacche sulle spalle e nessun aiuto”
Lo hanno attaccato, demonizzato, additato come il responsabile di tutti i mali del Paese, e temono che ancora Silvio Berlusconi possa danneggiare l’Italia. Lo ha dichiarato Hannes Swoboda, presidente del gruppo dei Socialisti & democratici al Parlamento europeo. Swoboda, in linea con le poche parole espresse ieri su Twitter dal leader Pd, Pierluigi Bersani, afferma che ora “il Partito Democratico dovrà assumersi la difficile responsabilità di cercare di costruire la stabilità e formare un governo in grado di realizzare le riforme necessarie”. Il leader di S&D non può non notare che anche in Italia “i cittadini stanno mostrando il proprio malcontento per le misure di austerità e la mancanza di fiducia nel futuro”, ma adesso (in una dichiarazione più volte rimaneggiata per evidenti incomprensioni della realtà italiana) ribadisce “ora la prima priorità per l’Italia è formare un governo stabile per assicurare il ritorno alla crescita economica, all’occupazione e a condizioni di vita decenti per tutti gli italiani”. Il politico austriaco si dice “fiducioso sul fatto che il Partito Democratico e Pier Luigi Bersani faranno le riforme necessarie per porre fine alla crisi in Italia, in cooperazione con la gente e i rappresentanti sociali e non contro di loro”. E per fare questo ci sarà bisogno, secondo lui, che Silvio Berlusconi non metta i bastoni fra le ruote: “È ancora un membro del Partito popolare europeo e spetta quindi al Ppe ricordargli di agire in maniera responsabile, a differenza di come ha agito durante la campagna elettorale”.
Preoccupato per quanto sta accadendo in Italia è anche il Presidente del Parlamento europeo. Secondo Martin Schulz il risultato delle elezioni è stato “molto difficile per il Paese e per l’Europa intera” perché c’è bisogno “di un governo stabile in uno dei Paesi più importanti dell’Ue” e per raggiungerlo “tutte le forze politiche e democratiche dovrebbero trovare il dialogo”. “L’Italia è una nazione del G8 e uno dei pilastri economici dell’eurozona” e perciò “quello che è successo lì ha ripercussioni su tutti noi” ha spiegato Schulz. Secondo il politico tedesco bisogna prendere “molto seriamente il fatto che che tanti italiani abbiano espresso un voto di protesta verso le misure che vengono prese in Italia, ma percepite come misure dell’Unione europee”. Il problema, come ripete spesso il Presidente del Parlamento, è soprattutto di percezione in quanto secondo lui “i successi sono sempre dei Governi, le colpe sono sempre dell’Europa. Questo non vero ma è la percezione dell’opinione pubblica, e noi dobbiamo trovare il modo di contrastare questo fenomeno”.
Anche il presidente del gruppo dei liberali dell’Alde, Guy Verhofstadt, auspica la seppur difficile formazione di un governo. Secondo l’ex premier belga “l’elettorato italiano è schiacciato tra due populismi concorrenti: quello di Berlusconi e quello di Grillo”. Ma comunque i leader europei hanno una lezione da apprendere da queste elezioni, e cioè che “la disciplina di bilancio è assolutamente necessaria, ma da sola non è una risposta sufficiente per affrontare la crisi” e per questo è necessario “un duplice approccio che combini l’austerità con la solidarietà e le politiche per la crescita. Non è una scelta tra i due, entrambi sono essenziali”. Secondo Verhofstadt “l’Ue condivide parte della responsabilità per il risultato elettorale di ieri sera perché non ha risposto alle ripetute richieste di aiuto di Mario Monti quando chiedeva la riduzione del tasso di interesse sul grande debito grande italiano”. Invece “gli sforzi chiesti da Monti alla popolazione italiana sono andati sprecati per il pagamento degli interessi, quando invece avrebbero dovuto contribuire agli investimenti per la crescita”. Insomma, conclude Verhofstadt, “l’unica cosa che Monti ha ricevuto da i suoi colleghi europei sono state pacche sulle spalle”.
Brilla per la sua assenza una parola dai popolari europei, partito in cui milita Berlusconi ma che aveva deciso di sostenere Monti. Hanno promesso una nota stampa. Appena arriverà ne daremo conto.
Alfonso Bianchi