A seggi aperti, mi concederete di fare un breve viaggio attraverso il paesaggio della comunicazione visiva della campagna elettorale in Italia.
Dunque, ci sono cinque … come definirli esattamente? Partiti? Movimenti? Coalizioni? …. Vabbè, diciamo che sono cinque i simboli principali su cui poter fare una croce oggi e domani. Lo so che, in realtà, ce ne sono molti di più, ma mi limiterò ad analizzare i maggiori. (Piccolo disclaimer: io non voglio mettermi a commentare i programmi, ma solo le loro capacità di comunicare visivamente. Per non essere fraintesa!)
Iniziamo con la coalizione di centro-sinistra, attualmente in testa nei sondaggi: il principale partito della coalizione, il Partito Democratico, ha una suo canale TV, collegato ad un canale YouTube, che si chiama YouDem.tv (lo so che in Inglese non suona molto bene ma, in fondo, queste sono le elezioni italiane!). Ci sono molti annunci elettorali, filmati di manifestazioni e tanti discorsi. La homepage del loro canale su YouTube è a dir poco inquietante: il primo video (almeno quando l’ho guardato io!) è…. siete pronti? un video di 4 ORE e 41 MINUTI della manifestazione del PD in Piazza Duomo a Milano! Lo so che c’è molto altro da vedere e un paio di spot elettorali sono proprio carini, ma, per favore, perché non mettere quelli nella home page? Eccone uno che ci sarebbe stato benissimo:
Passiamo al media mogul, Silvio Berlusconi. Sarebbe stato logico aspettarsi che la sua coalizione fosse quella più abituata al mezzo visivo. Quindi, non vedevo l’ora – beh, forse questo è un po’ esagerato – diciamo che ero curiosa di guardare il suo canale YouTube. Uhmm. Una scorsa ai video in offerta e si vede che:
1) Ogni singolo video è un’intervista (almeno nell’ultimo anno)
2) Fino a tre mesi fa, Berlusconi era una delle persone intervistate e neanche quella più intervistata; dopo di che – è cioè da quando è caduto il governo Monti – è diventato l’unico ad essere intervistato.
Dal che ne deduco due cose:
A) Il modo in cui Berlusconi e i suoi collaboratori utilizzano gli strumenti di comunicazione è ancora incredibilmente tradizionale.
B) Il Cavaliere è ovviamente convinto che solo lui – personalmente – possa portare voti al centro-destra, e quindi in queste interviste ci deve essere solo lui: il che è abbastanza sorprendente se si pensa a quanto lo abbiamo visto negli ultimi 19 anni!
Per chi ne volesse di più, eccolo qui (piccolo dettaglio: Berlusconi, dopo essersi alleato con la Lega, ha deciso di non essere il candidato premier ma piuttosto ministro delle finanze; in questo spot – di qualche giorno fa – però appare ancora la scritta Berlusconi presidente, quindi? Presidente della Repubblica?):
A seguito, il futuro-ex-primo ministro, Mario Monti. Anche lui ha un video elettorale sul suo sito e il suo canale YouTube è pieno di interviste e discorsi più un paio di brevi video sul programma. La mia sensazione è però che i suoi consiglieri sulla comunicazione abbiano cercato di fare di lui quello che non è e questo viene fuori anche nel suo materiale video. Gli avranno probabilmente detto che per vincere le elezioni bisogna sorridere di più, essere più empatici. Forse, ma questo Super Mario sorridente ha qualcosa di artificiale, e non sono del tutto convinta che ispiri più fiducia nella gente. A voi il giudizio:
Ecco poi la grande rivelazione, un altro specialista della comunicazione ed ex comico Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle. Grillo, fin dal suo arrivo sulla scena politica qualche anno fa, ha affidato tutta la sua comunicazione ai social media – rifiutando di andare in tv – o girando per le piazze italiane. È chiaramente uno che sa parlare e dice quello che un sacco di gente pensa o che vuol sentirsi dire. Urla sempre. I suoi video sono tutte ‘teste che parlano’ … e parlano, parlano e parlano…. Pieno di sentimento? Sì. Originale? No. Efficace? Vedremo.
Nonostante stia cercando disperatamente di mostrare una varietà di voci, non vi è dubbio che il Movimento è lui,e solo lui, Beppe Grillo. Ecco l’unico video che ho trovato dove non ci sia lui o altri che parlano di lui:
E infine c’è Rivoluzione Civile, guidata dall’ex (solo se verrà eletto immagino) magistrato Antonio Ingroia. Se si esclude per un attimo il logo incredibilmente vecchio stampo e il solito problema che tutto è incentrato su un uomo, i video di questa coalizione di sinistra sono ben fatti. Il loro canale Youtube è certo pieno di video di Ingroia che parla, ma ci sono una serie di spot brevi e video clips che sono semplici e chiari (giusto per ribadire, non sto giudicando il contenuto) e presumibilmente prodotti senza spendere una fortuna. Eccone uno contro il voto utile:
Le conclusioni?
1) Troppi video e troppo pochi quelli buoni.
2) Troppe chiacchiere.
3) Troppi uomini che parlano (e cioè troppe poche donne che parlano, con alcune eccezioni)
Nel complesso, tutto molto italiano. Stiamo a vedere che cosa ne penserà l’elettorato.