La Confederazione europea: “Si preoccupano dei mercati, mai dei popoli europei”
Il segretario Ségol: “In Spagna tagli e riduzioni di salari ma la recessione continua”
Sbagliate e ingannevoli. Non ha dubbi la Confederazione europea dei sindacati (Ces): le previsioni economiche d’inverno, pubblicate dalla Commissione non dicono la verità. Il messaggio che passa, denuncia il sindacato, è che la fiducia nei mercati stia aumentando e una ripresa sia quindi in divenire. Non è così: “La recessione sarà finita solo quando la disoccupazione sarà scesa, non quando i mercati avranno recuperato”.
Un’eventualità ancora lontana: “La disoccupazione aumenta ogni giorno ed è già a livelli intollerabili in molti Stati membri” ricorda la Ces, che chiede: “La Commissione si preoccupa per i mercati, quando si curerà del popolo?”.
Secondo il sindacato, i più recenti indicatori del ciclo economico non segnalano la fine della recessione. Anzi, quello che ci dicono è che l’economia, dopo un crollo dell’attività nell’ultimo trimestre dello scorso anno, continua a contrarsi. Per questo si dovrebbe “interrompere la strategia dell’austerità e smetterla con gli attacchi ai salari” mentre, con le stesse politiche, “la Commissione creerà le stesse conseguenze e la recessione si intensificherà”.
Illuminante, secondo il segretario generale della Ces, Bernadette Ségol, il caso della Spagna: “A dispetto dei tagli e di un attacco frontale sui salari e la contrattazione collettiva il deficit nel 2012 è passato dal 9,4% al 10,2% del Pil”. Se si continua con le politiche di austerità, prevede Ségol, “la recessione della Spagna sarà ancora peggiore del previsto e la disoccupazione balzerà ad un terzo della popolazione attiva”.
Letizia Pascale