Nel Lazio il Commissario Sottile è giudicato “del tutto inadatto ai problemi”
Per la Campania “elogio alle autorità regionali, ma si coordinino con Comuni e Province”
La situazione rifiuti in Italia rimane critica, soprattutto nel Lazio, ma il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha lavorato bene e per questo “merita il sostegno della Commissione e del Parlamento europeo”. E’ il giudizio espresso dalla commissione Petizione del Parlamento Ue nel rapporto conclusivo sulla missione in Italia di fine ottobre, condotta per valutare cosa e come l’Italia abbia fatto e stia facendo per risolvere il problema dello smaltimento dell’immondizia in Lazio e Campania. Il rapporto – approvato all’unanimità – mostra due facce della stessa medaglia: da una parte uno scenario – quello campano – problematico ma in netto miglioramento, dall’altro uno scenario – quello laziale – che “resta molto critico”. Ai membri della delegazione della commissione Petizione appare però “chiaro” che il governo nazionale “sia non solo consapevole della situazione disastrosa ma anche disponibile a fare tutto ciò che è in suo potere per evitare che Roma diventi la discarica d’Italia”. Non solo: il lavoro di Corrado Clini, che ha convinto il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, a fermare il meccanismo sanzionatorio Ue contro l’Italia, convince. “L’approccio dell’attuale ministro dell’Ambiente – recita il rapporto – è positivo e costruttivo, e merita il sostegno della Commissione e del Parlamento europeo, visto che il ministero è alle prese con una enorme eredità di rifiuti”. Secondo i membri della delegazione, le osservazioni e l’analisi del ministro “si basano su una solida convinzione e sul desiderio di assicurare l’urgente esecuzione di importanti riforme strutturali”. Elogi a parte, resta il fatto che “sono necessarie azioni più incisive da parte delle autorità politiche a ogni livello, così da garantire il corretto recepimento e la corretta applicazione delle direttive” comunitarie.
Nel Lazio la situazione appare sempre più problematica, e il Parlamento Ue critica apertamente il commissario straordinario per l’emergenza riufiuti a Roma, Goffredo Sottile. “E’ del tutto inadatto ai reali problemi che affronta la popolazione, visti i livelli spaventosi della cattiva amministrazione di lungo corso”, critica il documento. Inoltre, i poteri di emergenza “sono chiaramente controproducenti, oltre che in flagrante violazione di molti aspetti della legislazione dell’Ue in materia di rifiuti”. Per questo motivo si chiede “l’immediata revoca dei poteri conferiti al commissario straordinario attraverso l’utilizzo dello strumento della legislazione di emergenza, visto che tale posizione si è rivelata inadeguata alle necessità di un’appropriata gestione dei rifiuti”. Bocciate anche le scelte fatte per rimpiazzare la discarica di Malagrotta, ormai piena a operante in deroga. Dalla commissione Petizione arriva la “ferma opposizione alla designazione dei siti di Monti dell’Ortaccio e Pian dell’Olmo come discariche, in ragione dell’impatto cumulativo di tali siti con altre strutture esistenti e data la loro vicinanza alle abitazioni e ai corsi d’acqua”. Critiche mosse anche all’impianto di trattamento dei rifiuti di Villa Spada, sulla via Salaria: un emendamento al testo di Niccolò Rinaldi (Idv/Alde) denuncia come l’impianto in questione “si trova indubbiamente nel posto sbagliato”, e per questo se ne chiede “un suo spostamento data la sua prossimità al centro residenziale”. Ben venga il ‘Patto per Roma’ sulla gestione dei rifiuti (di questo la commissione Petizione è “compiaciuta”), ma evidentemente resta ancora lettera morta dato che se ne chiede “l’efficace attuazione”.
Bene la Campania. La delegazione della commissione Petizione “elogia le autorità regionali campane per aver sviluppato, finalmente, una strategia per i rifiuti più coerente e pratica per la regione”. La strategia va però “coordinata adeguatamente ed efficacemente con le autorità e i livelli provinciali e comunali, garantendo la prosecuzione degli sforzi atti a mantenere il pieno controllo del settore in mani pubbliche”, perché la privatizzazione “ha contribuito alla spirale discendente della gestione dei rifiuti che ha portato a conseguenze disastrose per la popolazione locale, andando unicamente a beneficio di bande della criminalità organizzata”. A seguito dei progressi compiuti si invita la Commissione europea a “mettere a disposizione i necessari finanziamenti che si richiedono per sostenere gli sforzi delle autorità comunali di Napoli, che hanno dimostrato il loro totale impegno ad attuare una politica dei rifiuti credibile nel settore pubblico per la città”.