Il commissario alla Salute rassicura il Parlamento dopo lo scandalo delle lasagne Findus
“Stiamo preparando una relazione sull’etichettatura con la provenienza dei prodotti”
L’Ue si muoverà per assicurare che lo scandalo della carne di cavallo nelle lasagne Findus non possa ripetersi in altri Paesi. “Faremo test a campione del Dna nei prodotti con carne ovina per scoprire se contenga invece carne equina”. È quanto ha assicurato il commissario europeo alla Salute, Tonio Borg, in un’audizione nella commissione parlamentare Agricoltura. A questi test se ne accompagneranno altri per scoprire invece se nella carne equina siano presenti tracce di fenilbutazone, un farmaco potenzialmente cancerogeno per l’uomo, e sotto la lente di ingrandimento delle Agenzie alimentari europee dopo che alcuni controlli in Francia lo hanno trovato in prodotti destinati alle tavole dei cittadini del Paese. “Finora ci sono stato controlli in 19 Paesi, solo in 7, di cui 4 dell’Eu, sono stati scoperti casi isolati” ha tenuto a precisare Borg che poi ha spiegato: “Faremo ulteriori test per scoprire ulteriori eventuali casi, il loro numero in ogni nazione dipenderà dal volume commerciale di produzione e importazione di carne ovina ed equina”. I costi di questi controlli (400 euro l’uno) saranno sostenuti al 75% dalla Commissione (300 euro) e per il resto dagli Stati membri. I risultati di questi test saranno resi pubblici il prossimo 15 aprile.
La questione della carne di cavallo spacciata per bovina è quella che più preoccupa gli eurodeputati che chiedono controlli severi. “Non si tratta però di una questione di sicurezza alimentare – ha puntualizzato Borg – ma di frode, una frode grave ma che non mette a rischio la salute dei nostri cittadini”. Secondo il commissario “purtroppo a volte la legislazione viene aggirata ma deve rassicurare il fatto che siano state le agenzie nazionali a scoprire lo scandalo. Questo vuol dire che il sistema funziona anche se può essere migliorato”.
Gli eurodeputati hanno però chiesto di introdurre l’obbligatorietà dell’etichettatura dei prodotti alimentari con la segnalazione della provenienza di tutti gli ingredienti. Su questo punto il commissario alla Salute ha fatto delle aperture ma non ha dato chiare rassicurazioni. “Entro dicembre produrremo una relazione sull’etichettatura e poi inizieremo una discussione su una eventuale legislazione alla quale io sarei anche favorevole”, questo perché “è cosa differente e più importante sapere da dove proviene la carne piuttosto che un giocattolo”. Ma la valutazione se questa problematica meriti una legislazione specifica verrà valutata “solo dopo la pubblicazione della relazione”.