Il caso più noto è quello del Viagra: scadono i brevetti e comincia la guerra. Il settore dell’industria farmaceutica vede con preoccupazione il futuro per via dei produttori di farmaci generici, che pian piano, e a costi straordinariamente più bassi, mettono sul mercato medicinali non più coperti da brevetto. Le previsioni per il settore, noi prossimi anni, sono di una certa stagnazione, per la crisi che contrai i consumi anche di medicinali, ma anche a causa di questo fenomeno, e allora le imprese si sono organizzate: sembra che alcune di loro tentino di pagare i produttori di farmaci generici perché non mettano sul mercato i prodotti senza più la copertura del brevetto.
A giugno scade l’esclusiva per la produzione del Viagra in Italia, e già da tempo il mercato si prepara. Ma la Commissione europea osserva da vicino. Ci sono già tre casi sui quali si sta indagando nei quali i detentori di brevetti giunti alla fine della loro vita hanno proposto ad aziende produttrici di generici di non produrre, in cambio di una buona cifra di danaro. I prezzi bassi praticati da queste aziende farmaceutiche terrorizzano, e dunque è meglio pagare ma continuare a vendere ai prezzi alti dell’epoca d’ora del brevetto.
E’ la prima volta che a Bruxelles si indaga in un caso di “pay for delay” (pagare per rinviare), e a breve arriverà una prima decisione per violazione delle regole della concorrenza. In Commissione sono molto soddisfatti di aver scoperto questo filone, e si aspettano che ci siano benefici immediati per cittadini e finanze pubbliche, abbattendo notevolmente il costo della “bolletta sanitaria”.
Il fenomeno sembra che da quando la Commissione ha iniziato ad indagare sia molto rallentato, i casi sospetti sono “crollati”, anche perché, se qualcuno commettesse quel reato mentre ci sono indagini aperte, le multe sarebbero molto più alte.
L.R.