Il commissario alla Fiscalità Semeta la prossima settimana negli Stati Uniti per illustrarla
Si applica il regime fiscale nello Stato membro in cui risiede l’ente coinvolto nella transazione
Avanti con la tassa sulle transazioni finanziarie. La Commissione europea, seguendo le indicazioni dell’ultimo Ecofin, ha presentato la proposta di direttiva per l’introduzione della misura conosciuta anche come “Tobin tax” all’interno degli undici paesi che hanno deciso di applicarla (Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna). Restano immutate la aliquote (0,1% per azioni e titoli di stato, 0,01% per i derivati), e resta fermo il “principio di residenza” per cui si applica il regime di imposizione fiscale nello stato membro in cui risiede l’ente finanziario coinvolto nella transazione. Introdotto anche il ‘principio di emissione’: questo significa che le istituzioni finanziarie situate al di fuori dei paesi che partecipano al regime fiscale sono obbligate a pagare la tassa se hanno scambiato titoli emessi all’interno dell’Ue.
Escluse dal regime fiscale le operazioni finanziarie ordinarie di cittadini e imprese (contratti assicurativi, prestiti alle aziende, mutui immobiliari, transazioni tramite carta di credito, pagamenti di servizio), e le transazioni concluse con la Banca centrale europea e i fondi salva-stati Efsf ed Esm. La tassa è pensata per stabilizzare i mercati evitando pratiche scorrette, e contribuire al rilancio dell’Europa (gli utili verranno usati per finanziare la ripresa). Si calcola che una volta introdotta possa generare ricavi fino a 35 miliardi di euro l’anno.
“Quello che proponiamo è una tassa indiscutibilmente equa”, sottolinea il commissario per la Fiscalità, Algirdas Semeta, che la prossima settimana sarà negli Stati Uniti per discutere del provvedimento con le autorità statunitensi. Sembra infatti che oltre oceano siano già state manifestate perplessità sull’iniziativa europea e che gli Usa abbiano manifestato la contrarietà a sostenere tale progetto. “La nostra proposta è del tutto legale, completamente rispondente al diritto internazionale. Comunque voglio discutere di questo con gli Stati Uniti”.
A livello più strettamente comunitario la discussione passa ora in Consiglio europeo, dove i paesi membri dovranno esaminare ed esprimersi sul progetto di direttiva della Commissione europea (la discussione avverrà a ventisette, ma avranno diritto di voto solo gli undici paesi membri interessati). Obiettivo della Commissione è far entrare in vigore la Tobin tax a inizio 2014: per quella data i paesi interessati dovranno aver approvato leggi e regolamenti necessari all’istituzione e al funzionamento del regime. Ai paesi membri spetterà il compito di prevedere sistemi anti-frode.
Renato Giannetti