Per i britannici la colpa è degli italiani. Loro comprano lasagne surgelate da una ditta francese, che le fa confezionare a una seconda società francese, che a sua volta le ordina a una lussemburghese, che chiede la carne a una francese (una terza), che si rivolge a un trader cipriota che la ordina a un mediatore olandese che la chiede a un macello rumeno che la spedisce di nuovo in Francia, dove evidentemente nessuno controlla niente, e se in mezzo c’è carne di cavallo la colpa è dei mafiosi italiani. Ora, che la mafia sia diffusa ovunque e abbia le mani ovunque non c’è dubbio. Certamente la mafia ha soci francesi, ciprioti, rumeni, olandesi e britannici, però… mah, sarà certamente così. Storicamente le truffe alimentari non riguardano l’Italia, anzi, ne siamo vittime. Vedi il caso della mucca pazza, nato proprio in Gran Bretagna. Oppure proprio le lasagne, piatto che fa pensare immediatamente alla nostra cucina.
Secondo l’autorevole quotidiano britannico The Guardian, ma anche per il popolare “Sun”, la contaminazione di hamburger, lasagne e altri prodotti con carne equina sarebbe il risultato di una frode che ha una “dimensione internazionale”, il che è di tutta evidenza. Esperti del settore della carne hanno detto al quotidiano, riporta l’agenzia TmNews, che “è certo che organizzazioni mafiose italiane e polacche sono coinvolte in una truffa miliardaria per sostituire la carne bovina con quella equina durante la produzione di alimenti”. In particolare, queste organizzazioni costringerebbero veterinari e altri addetti nei macelli e negli impianti in cui vengono confezionati i prodotti a certificare come bovina carni più economiche come quella di cavallo o di maiale.
Sulla questione in Francia, da dove è partito questo giro corrotto della carne, è intervenuto François Hollande. “Il presidente della Repubblica – ha spiegato un suo portavoce – ha evidenziato che si tratta di una vicenda grave nel rapporto di fiducia con i consumatori e potenzialmente grave anche per le conseguenze sull’industria alimentare francese ed ha accolto con favore la rapidità di risposta e la volontà dei ministri di imporre sanzioni una volta accertate le responsabilità”.
Le indagini sembrano molto complesse e probabilmente lunghe. Il commissario alla Salute Tonio Borg oggi ha assicurato che sta seguendo “da vicino la situazione che si è creata in questi ultimi giorni in alcuni Stati membri. I miei servizi stanno lavorando con le autorità nazionali per trovare la fonte del problema e affrontarlo adeguatamente”. Venerdì ci sarà un incontro straordinario del Comitato sulla catena alimentare e oggi si sono visti i ministri degli Stati coinvolti (per ora non c’è l’Italia). Borg si compiace del fatto che “le norme europee in materia di tracciabilità hanno consentito di scoprire rapidamente l’origine e la catena di distribuzione dei prodotti contraffatti”.