L’annuncio in una nota congiunta dei tre presidenti (per noi Commissione e Consiglio)
Si cerca la firma alla partnership bilaterale più grande del mondo. I negoziati forse entro giugno
Unione europea e Stati Uniti lavorano ad un accordo di libero scambio in tutti i settori, per quella che si annuncia la più grande alleanza commerciale bilaterale mai realizzata. Usa e Ue da soli rappresentano, insieme, quasi la metà del prodotto interno lordo mondiale (47%) e un terzo dei flussi commerciali globali. Ogni giorno sono scambiati a livello bilaterale beni e servizi per un valore di almeno due miliardi di euro, e un accordo ambizioso tra le parti permetterebbe un aumento annuo dello 0,5% del Pil europeo (pari a 86 miliardi di euro) e dello 0,4% del Pil statunitense (pari a circa 65 miliardi di euro). Da tempo la Commissione europea stava premendo per accordi di libero scambio con il colosso a stelle e strisce, e adesso è ufficiale: con la Casa Bianca è stato trovata l’intesa per far partire i negoziati.
Un annuncio dato attraverso una nota congiunta dei presidenti di Commissione europea e Consiglio Ue, Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy, e del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. “Noi, leader di Stati Uniti e Unione europea – recita la nota – siamo lieti di annunciare che avvieremo le procedure interne necessarie per avviare i negoziati sulla Transatlantic trade and investment partnership”, gli accordi per il commercio e gli investimenti a livello trans-atlantici.
“Non sarà un negoziato facile”, ha spiegato quindi Barroso in una conferenza stampa convocata per l’occasione. “Non sarà un negoziato facile perché stiamo parlando del più grande accordo commerciale bilaterale mai siglato. Ma se si arriverà a un buon accordo, come sono sicuro sarà, sarà un contributo economico importante per entrambe le parti”. Barroso non ha dubbi: si è di fronte a un accordo vantaggioso per tutti, ‘win-win’, come si dice in gergo economico. “Sia l’Europa sia gli Stati Uniti hanno bisogno di crescita, il commercio è il modo più economico per rilanciarla”, ha sottolineato il presidente della Commissione europea, soffermatosi, per un attimo, sull’incognita britannica dell’Unione. “Non faccio speculazioni su un possibile impatto sul referendum, ma questo accordo è importante anche per la Gran Bretagna, che è membro dell’Ue”, ha detto Barroso rispondendo a una precisa domanda di un cronista.
Adesso la Commissione Ue dovrà presentare una proposta di negoziato al Consiglio europeo, mentre negli Stati Uniti la proposta di avvio di negoziato dovrà essere presentata al Congresso, che avrà novanta giorni di tempi – dopo la presentazione – per discuterla. L’obiettivo della Commissione europea è avviare i negoziati sotto presidenza irlandese, quindi entro fine giugno.
Secondo il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro “l’annuncio ha un’importanza straordinaria per il settore agroalimentare europeo”. “Come ha confermato il presidente Barroso – prosegue De Castro -, l’accordo rappresenta un’occasione di crescita economica che riequilibrerà finalmente gli scambi commerciali potenziando l’export e favorirà il rispetto e la tutela delle denominazioni comunitarie, togliendo importanti quote di mercato al cosiddetto ‘italian sounding’ (i prodotti dal ‘nome italianeggiante’)”. De casto si augura “che i negoziati inizino a breve, già durante la presidenza irlandese dell’Ue che si concluderà il 30 giugno”.
“Un accordo UE-USA per una zona di libero scambio ha un potenziale enorme, sia in termini di evoluzione stessa del commercio internazionale sia in termini di crescita”, così l’eurodeputato dell’Italia dei Valori e membro della Commissione per il Commercio internazionale, Niccolò Rinaldi, saluta l’intesa . “Fronte ad alcune potenze economiche, come la Cina, – spiga Rinaldi – l’Unione Europea insieme agli Stati Uniti potranno contribuire a stabilire nuovi e importanti standard per il commercio internazionale”. “Ci aspettiamo comunque – sottolinea Rinaldi – che la Commissione porti avanti le negoziazioni in piena trasparenza e sempre nel pieno rispetto delle norme e delle volontà europee per evitare che uno scenario come quello avvenuto sull’accordo ACTA non si riproduca. Il fatto che la Commissione abbia già escluso gli OGM dai negoziati – aperti a tutti i settori – da prova di buona intenzione”.
Renato Giannetti