Pyongyang fa esplodere un’atomica sotterranea, primo esperimento dalla morte di Kim Yong-il
L’Alto rappresentante Ashton: “Ci saranno conseguenze a questo atto”. Anche Pechino irritata
L’Ue lo ha definito una “sfida sfacciata” al regime di non proliferazione e per questo lo ha condannato con la “massima fermezza”. Questa mattina le autorità della Corea del Nord hanno fatto esplodere una piccola bomba atomica sotto terra, per quello che l’agenzia di stampa nazionale, Kcna ha definito “un test pienamente riuscito”. Si tratta del primo test nucleare dalla morte di Kim Yong-il e dall’avvento al potere di suo figlio Kim Jong-un, il “Grande successore”, e il terzo esperimento nella storia dopo quelli del 2006 e nel 2009.
In una nota l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton, ha affermato che “questo test nucleare è un’ulteriore e sfacciata sfida al regime di non proliferazione globale e una palese violazione degli obblighi internazionali della Corea del Nord di non produrre o testare armi nucleari, in particolare nel quadro delle risoluzioni dell’Onu 1718, 1874 e 2087”. Per Ashton si tratta di “una grave minaccia sia per una pace duratura nella penisola coreana e che per la sicurezza regionale e internazionale” e per questo afferma che l’Ue lavorerà con i partner internazionali per “costruire una risposta ferma e unitaria” che dimostri alla Corea che “ci sono conseguenze per le sue continue violazioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza”. L’Alto Rappresentante ha infine esortato Pyongyang “a impegnarsi in un dialogo con la comunità internazionale”.
“L’esperimento di oggi è solo la prima risposta presa con la massima moderazione”, ha fatto sapere invece un portavoce del ministero della Difesa coreano in un dispaccio della Kcna, che afferma che “se gli Usa continueranno ad avere un atteggiamento ostile e a complicare la situazione, saremo costretti a prendere più forti risposte in fasi successive”.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha convocato d’urgenza un incontro per delle “consultazioni informali” in relazione alla questione “non proliferazione/Corea del Nord”, la Nato ha condannato “nella maniera più forte” questo test che definisce un “atto irresponsabile, che insieme al lancio del missile dello scorso dicembre, rappresenta una grave minaccia per la pace internazionale e regionale”. La stessa Cina, principale alleato e protettore di Pyongyang, non ha nascosto il suo disappunto. Il ministro degli esteri di Pechino,Yang Jechi, ha convocato l’ambasciatore nordcoreano per protestare “con forza” per il nuovo test nucleare oltre che per sollecitare il suo paese a rispettare i suoi obblighi internazionali. Yang ha dichiarato subito dopo il test che “la politica coerente della Cina è quella di arrivare alla denuclearizzazione della Penisola coreana, di prevenire la proliferazione nucleare e proteggere la pace e la stabilità nell’Asia nord orientale”.
A.B.