L’istituto francese PSA in crisi di liquidità, autorizzati aiuti di Stato per 1,2 miliardi
Entro 6 mesi la Commissione Ue attende il piano di risanamento per concederne altri
Il sistema bancario francese soffre la crisi, e chiede l’intervento pubblico per il salvataggio. Dopo la crisi di Dexia, adesso è la volta di banca PSA, per la quale le autorità francesi hanno depositato in Commissione europea una richiesta per la concessione di aiuti di Stato per 7 miliardi di euro. In via preliminare l’esecutivo comunitario ha autorizzato a titolo di garanzia un prestito da 1,2 miliardi di euro. Sul resto del pacchetto di aiuti chiesto dalle autorità francesi la Commissione Ue deciderà tra sei mesi, quando la Francia presenterà il piano di ristrutturazione bancaria. “In linea con le regole in materia di stato – spiega Antoine Colombani, portavoce del commissario europeo per la Concorrenza, Joaquin Almunia – abbiamo dato un’approvazione temporanea condizionata alla presentazione del progetto di risanamento”.
PSA non è una banca qualunque: è controllata al 100% da PSA group, il gruppo che finanzia le attività del gruppo automobilistico PSA, che controlla Peugeot e Citroen. Il fallimento di questa banca, rischia quindi di avere delle ripercussioni sull’economia domestica francese piuttosto forti. A determinare la situazione di crisi della banca l’andamento negativo del gruppo industriale: è in ragione delle difficoltà di PSA group che la banca si trova nell’impossibilità di rifinanziarsi in modo sufficiente. Il problema è che sembra essersi innescato un pericoloso circolo vizioso: se il gruppo industriale va male, la banca non si può ricapilizzare, e se la banca non riesce ad avere liquidità, si aggrava la crisi sia della stessa banca che del gruppo industriale. Il via libera condizionato di Bruxelles agli aiuti di stato sarebbe dettato proprio da questa condizione: la capacità della banca di accedere ai mercati di capitale gioca un ruolo determinante nell’attività industriale del gruppo PSA.
Renato Giannetti