Una delle poche cose che non riesco a fare, che poi non è vero che sono poche le cose che non riesco a fare, al contrario, sono tantissime, una delle tantissime cose che non riesco a fare è andare via da un posto senza pagare.
C’è un posto qui a Bruxelles, non vi dico il nome che tanto se abitate a Bruxelles capite subito di quale posto stiamo parlando, se invece non abitate a Bruxelles, allora non vedo perché mai dovrebbe interessarvi, c’è un posto qui a Bruxelles, vende dei libri italiani, ma fa anche da mangiare, e organizza anche dei concerti.
Due settimane fa sono passato davanti a questo posto che avevo delle cose da proporgli, una mia amica mi aspettava fuori mi ha visto mi ha detto C’è troppa gente, non si riesce ad entrare.
Eh la madonna, le ho detto io, così ho provato ad entrare dall’ingresso principale, non si passava, ho provato ad entrare dalla porta all’angolo, non si passava neppure dalla porta all’angolo.
Ho guardato la mia amica le ho detto C’è troppa gente, non si riesce ad entrare, e siamo andati via.
Allora poi la settimana dopo ho preso due appuntamenti, il primo con una delle ragazze che lavora lì, che è una ragazza che scrive delle cose belle, e l’altro con uno dei due boss, che non sono certo io che lo chiamo così, è la ragazza che scrive le cose belle, che lo chiama così.
Volevo parlare ad entrambi di cose che riguardano un po’ me, un po’ il lavoro che faccio io, un po’ lei, un po’ il lavoro che fa lei, un po’ lui, un po’ il lavoro che fa il lui.
Comincio a parlare con lei, appena cominciamo a parlare arriva un’altra ragazza, mi guarda e ci chiede Volete un caffé?
Si grazie, le rispondo, un caffè lo prendo volentieri.
Espresso? Mi fa.
No, belga.
In tazza piccola? Mi fa.
No, in tazza belga.
Poi allora continuo a parlare, a un certo punto arriva questa ragazza con i caffè, la ringrazio e mi bevo il caffè.
A un certo punto arriva il boss, mi guarda e ci chiede Volete un caffè?
No grazie, gli rispondo, me ne hanno appena portato uno.
Poi quando ho finito di parlare con questa ragazza, non con quella del caffè, con quella del posto insomma, dopo ho parlato anche un po’ con il boss, che in sostanza non era proprio della stessa cosa che volevo parlargli, ma sono delle cose che comunque si intersecano. Insomma adesso metto in bella le idee che ho avuto e che gli ho proposto, e poi vediamo cosa ne esce.
E comunque niente, io poi li ho salutati, era evidente che non avessi nulla da pagare, che prima stavamo parlando la ragazza mi fa Volete un caffè, poi dopo arriva il boss mi fa Volete un caffè. Io invece sono andato al bancone, ho detto Devo pagare un caffè. Due euro.
Io andare via da un posto senza pagare, non ce la faccio, mi sembra sempre di essere un ladro.
Ecco, tutto questo era per dire che mi è venuto in mente che forse la correttezza morale che ho nei confronti dei soldi che devo, dovrei averla anche nei confronti dei soldi che mi devono.
Poi ho pensato che invece forse questi due parametri sono inversamente proporzionali, che quando uno è obbligato da una sua propria legge morale a pagare gli altri, difficilmente gli viene facile farsi dare dei soldi quando gli spettano.
Al contrario, quando uno è obbligato da una sua propria legge morale a farsi dare i soldi che gli spettano, difficilmente gli viene facile pagare gli altri.
Fortunatamente questo discorso non vale per tutti. Però temo valga per molti.
Il risultato è evidente, perché gli individui del tipo A si incastrano perfettamente con gli individui di tipo B, e questo crea una divisione tra gli individui che va al di là dell’età, del genere, della razza, della religione, e della stessa disponibilità economica.
Insomma il mondo si divide in chi sa gestire i propri interessi e chi se la prende da qualche altra parte, perché ogni individuo di tipo A trova il suo complemento in una moltitudine di individui di tipo B, e al contrario, ogni individuo di tipo B trova il suo complemento in una moltitudine di individui di tipo A.
Detto questo ci tengo a precisare che in questo ragionamento, il posto di cui ho scritto non c’entra nulla, parlavo di me, che io ad esempio, sono un individuo di tipo B.
Ru Catania