L’iniziativa di cittadini e associazioni mira ad avanzare una proposta legislativa alla Commissione
Secondo i promotori le condizioni per la libertà di stampa nei Paesi Ue si stanno deteriorando
Cittadini, gruppi editoriali, associazioni, giornalisti e organizzazioni della società civile, hanno dato oggi il via alla raccolta di firme in difesa del pluralismo dei media. Si tratta di una delle prime iniziative di questo tipo basate sul nuovo diritto dei cittadini europei di avanzare delle proposte legislative direttamente alla Commissione europea. Il diritto d’iniziativa dei cittadini europei è un nuovo strumento di democrazia diretta che consente ad un milione di cittadini di dare impulso diretto all’elaborazione delle politiche dell’Ue.
Secondo i promotori le condizioni per la libertà di stampa in Europa si stanno deteriorando. L“Iniziativa europea per il Pluralismo dell’Informazione” denuncia la situazione di alcuni paesi, come l’Ungheria, dove il potere politico esercita un forte controllo sulla stampa. In altri, come nel Regno Unito, la concentrazione dei media nelle mani di pochi, vedi il gruppo di Murdoch, conduce ad un’eccessiva influenza dei gruppi economici sui processi democratici. In Italia, Bulgaria, e Romania invece economia e politica si confondono pericolosamente con gli interessi delle stesse persone che posseggono giornali e televisioni. Per l“Iniziativa europea per il Pluralismo dell’Informazione” le Istituzioni Europee finora non hanno mai preso alcuna misura nei confronti di quei paesi in cui la stampa è stata messa sotto tutela.
Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, tra i primi firmatari dell’iniziativa si è detto “convinto che sia un dovere dell’UE garantire questo diritto, sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, a tutti i cittadini europei”. Aggiungendo che “in più occasioni il Parlamento Europeo si è espresso in favore di un intervento dell’UE per tutelare l’indipendenza e il pluralismo dei media negli Stati Membri.”
“Fino ad oggi le istituzioni europee sono rimaste immobili di fronte alla continua violazione della libertà d’informazione in diversi paesi, a cominciare da Italia e Ungheria. Con questa iniziativa chiediamo un’Europa che sanzioni non solo i deficit di bilancio, ma anche e soprattutto i deficit di democrazia e libertà”, ha dichiarato Lorenzo Marsili, portavoce dell’iniziativa.
“L’Unione deve attivamente difendere e rispettare i valori sui quali è stata costruita” ha aggiunto Giovanni Melogli, che da Bruxelles coordina il movimento, “i cittadini non possono continuare a tollerare l’ipocrisia e l’incoerenza delle politiche europee”.
I promotori dell’iniziativa, tra cui la federazione europea dei giornalisti, FNSI, Articolo 21, European Alternatives/Alternative Europee, Libertà e Giustizia, CGIL, ARCI, MoveOn Italia, Consiglio Italiano del Movimento Europeo – CIME, Libera Informazione, Caffè News, Associazione da Sud, Cittadinanzattiva, Società Pannunzio, IRPI, Confronti e FCEI, chiedono alla Commissione Europea di proporre una direttiva che difenda il pluralismo dei media in Europa.
Una legislazione efficace, sostengono i promotori dell’iniziativa, deve innanzitutto impedire il fenomeno della concentrazione della proprietà dei media e della pubblicità. Occorrono organismi di controllo indipendenti, una definizione univoca del conflitto di interessi e l’obbligo per i gruppi editoriali di fornire tutte le informazioni relative alla loro proprietà per permettere di identificare chi controlla la stampa. Il lancio dell’iniziativa si è svolto contemporaneamente in Francia, Belgio Ungheria, Italia, Regno Unito, Romania, Bulgaria, l’Olanda, il Portogallo e la Spagna.
Chiara Celluprica
Per saperne di più:
– Il sito web dell’iniziativa: www.mediainitiative.eu