Secondo Eurostat a fine 2012 il tasso nell’Ue era dell’11,7%, un punto in più rispetto al 2011
La situazione peggiore nei Paesi colpiti da crisi e politiche di austerità: Grecia, Spagna e Portogallo
Il tasso di disoccupazione dell’Ue è in aumento rispetto allo scorso anno. Secondo i dati Eurostat a dicembre era al 10,7%, lo 0,7% in più rispetto allo spesso periodo del 2011. E va anche peggio nella zona euro dove il tasso è salito dal 10,7% all’11,7%. Secondo l’ufficio statistico nell’Unione europea ci sono quasi 26 milioni di disoccupato, di questi 17 milioni si trovano nei Paesi che battono la moneta comune, rispetto a un anno fa ci sono ben 1,7 milioni di persone in più che non hanno un lavoro.
I Paesi con i tassi più alti sono quelli che hanno subito i contraccolpi più forti della crisi e che stanno mettendo in atto le severe misure di austerità imposte dall’Europa: Grecia, Spagna e Portogallo. In Grecia la percentuale di disoccupati è schizzata dal 19,7% nell’ottobre 2011 al 26,8 dello scorso ottobre. Nel 2010, anno in cui ha ricevuto il suo primo pacchetto di aiuti, era soltanto al 13,9%. In Spagna il tasso è passato in un anno dal 23.2% al 26.1% mentre in Portogallo era al 12,3 nel 2010, è salito al 12,9% nel 2011, anno in cui ha ricevuto il prestito da 72 miliardi dalla Troika e ha iniziato le severe misure di austerità imposte dal Governo, e ora è cresciuto di oltre 3 punti arrivando al 16,5%. L’Italia con il suo 11,2% è nella media europea ma il numero di disoccupati è in crescita (8,4% nel 2010 – 9,8% nel 2011).
Tutt’altri sono invece i numeri in Austria dove i disoccupati sono soltanto il 4,3% della popolazione, in Germania e Lussemburgo (entrambi al 5,3%) e nei Paesi Bassi (5,8%). Anche lontano dai confini dell’Ue le cose vanno meglio, lo scorso dicembre il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti era del 7,8%, in Giappone del 4,1%.