Il leghista è l’unico parlamentare italiano venuto a Bruxelles per discutere il Semestre europeo
“Le politiche di austerità stanno distruggendo tutte le prospettive di crescita”
La Lega Nord sarà anche il partito più ‘euroscettico’ (o ‘eurocritico’) in Italia, ma intanto questa mattina l’unico deputato italiano presente alla settimana parlamentare sul semestre europeo, in cui i deputati di tutta Europa si confrontano coi colleghi di Bruxelles sulle decisioni di politica economiche che l’Ue prenderà nei prossimi mesi, è il leghista Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio della Camera. “Gli altri forse avranno preferito partecipare a iniziative elettorali”, dice.
E lei invece perché è venuto a Bruxelles?
“Sono venuto a vedere che aria tira ma purtroppo non vedo nulla di nuovo. Questi sono incontri importanti, partecipando ai quali ti accorgi anche dell’approccio diverso tra il nord e il sud dell’Europa, tra chi impone certe politiche e chi le subisce. Se fai politica in Italia non puoi non avere una sensazione di quello che succede a Bruxelles, perché oggi a Montecitorio non si decide più nulla”.
Come valuta la giornata e le discussioni di oggi?
“C’è una impasse in Europa. Le decisioni prese lo scorso anno, come Fiscal Compact e sorveglianza bancaria, sono state prese sull’onda dell’emergenza e questo ha aiutato a trovare un consenso. Mentre mentre sul Pacchetto per la crescita si trovano in oggettiva difficoltà, le soluzioni non le ha nessuno ed è difficile trovare il consenso tra chi vole l’assoluto free market e chi pensa a un intervento dello Stato. E così finisce che sulla finanza si decide mentre sulla crescita si discute”
Il commissario Lewandoscky ha oggi ribadito che l’Ue per uscire dallo stallo ha bisogno di un bilancio autonomo con risorse proprie.
“Gli interventi dei commissari oggi mi sono sembrati davvero deboli. Sulle risorse proprie per il Bilancio Ue io sarei anche d’accordo, ma come si fa se poi, quando proponi la Tobin tax (la tassa sulle transazioni finanziarie, ndr), la Gran Bretagna si mette di traverso?”.
Londra intanto medita di uscire dall’Ue, lei cosa ne pensa?
“La discussione è complicata, senza di loro prendere certe decisioni sarebbe molto più facile ma poi, torniamo alla Tobin Tax ad esempio, senza il loro mercato finanziario il provvedimento perderebbe di efficacia. Con loro nell’Ue invece avrebbe un respiro diverso”.
Con l’entrata in vigore del Fiscal compact adesso saremo obbligati a tenere il deficit sotto sorveglianza e questo limiterà la possibilità di interventi statali nell’economia…
“Questo non farà che frenare le politiche di sviluppo, stanno distruggendo tutte le prospettive di crescita. Come potremo aiutare il sistema delle imprese? È palese che l’austerità ha avuto un peso notevole sulla nostra economia ed è stata una delle cause della riduzione del Pil del 2,4% nel 2012”.
Il rapporto debito/Pil in Italia è a oltre il 120% e ora dovremo dimezzarlo in 20 anni.
“Il nostro debito pubblico è in gran parte il risultato degli altissimi interessi che ci troviamo a pagare da anni, paghiamo il servizio sul debito e mettiamo l’economia reale a stecchetto con tasse e quant’altro. Non ne usciremo certo solo con politiche di bilancio”.
La Bce invece ha prestato mille miliardi alle banche a interessi dell’1%
“Le banche possono beneficiare oggi di qualsiasi aiuto mentre gli imprenditori si trovano abbandonati. In questo modo l’Ue fa solo gli interessi degli istituti finanziari. Se la Bce presta a queste condizioni le banche poi comprano titoli di Stato che hanno interessi. Prendiamo il caso Monte Paschi, ma senza entrare nel merito dello scandalo e delle polemiche, io dico: la banca ha comprato diversi titoli Statali e per questo ora per salvarla, dopo tutto quello che è successo, le propinano i Monti bond, che arriveranno ad avere interessi anche del 15%. Ma chi può pagare interessi del genere?”
La Bce però non può prestare soldi direttamente agli Stati.
“A questo punto sarebbe molto meglio se potesse farlo”.
Alfonso Bianchi