Il ministro dell’Interno alla conferenza contro l’estremismo violento tenutasi a Bruxelles
“La rete è ‘anarchica’ e ‘autogestita’, dobbiamo iperspecializzare i nostri poliziotti”
Se è internet il luogo più adatto per diffondere idee estremiste e violente, sarà la stessa rete il miglior terreno per combatterle. È questa l’idea alla base della Conferenza di Alto Livello sulla lotta all’estremismo violento, tenutasi al Palais D’Egmont di Bruxelles e organizzata dalla Commissione europea. All’incontro era presente anche il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, la quale ha sottolineato la differenza tra il terrorismo di una volta e quello di oggi. Ricordando gli “anni di piombo” e l’assassinio di Aldo Moro il ministro ha mostrato come già allora i media ebbero un ruolo fondamentale per la propaganda estremista e giornali, radio e tv fecero da cassa di risonanza per idee radicali e pericolose.
Oggi i mezzi di comunicazione sono cambiati e sono molto più accessibili a chiunque, anche alle persone sbagliate. E i metodi per mantenere la sicurezza devono essere aggiornati al mondo di internet. La rete è veloce, volatile, i suoi protagonisti sono innumerevoli ed è proprio lì che gli estremisti trovano i mezzi migliori per farsi conoscere e diffondere le proprie idee.
Nella totale assenza di regole, nel web si perdono presto le tracce delle fonti e svanisce la distinzione tra produttore e fruitore di notizia. Un sistema anarchico, che le forze dell’ordine, secondo Cancellieri, dovranno imparare a conoscere e a sfruttare a proprio favorelavorando sui blog, sui social network e su tutti quei canali a cui i giovani accedono più volentieri.
Oggi, in tutta Europa, sta diminuendo la fiducia nei media tradizionali: le nuove generazioni hanno smesso di sfogliare i giornali, preferiscono cliccare sui siti. Jamie Bartlett, capo del programma Violenza e Estremismo di Demos, fa appello allo spirito critico. “Bisogna insegnare ai giovani ad essere scettici” ha detto Bartlett. Dobbiamo essere cioè noi cittadini, per primi, a diventare più responsabili di fronte all’informazione che consumiamo.
Nel suo intervento il ministro Cancellieri ha suggerito ai singoli Paesi di impegnarsi ad aumentare il numero degli operatori di polizia dedicati al monitoraggio della rete e ad implementarne la specializzazione tecnica. Tenendo però sempre presente che il pericolo del terrorismo è un problema che supera i confini nazionali e come tale va trattato con un impegno transfrontaliero da parte dei governi.
Un esempio di cooperazione internazionale in questo campo è Clean IT, un progetto finanziato dalla DG Giustizia, Libertà e Sicurezza della Commissione Ue, che mira ad incentivare il dialogo tra governi, imprese e società civile sul terrorismo online, per trovare assieme le migliori soluzioni. L’Italia ne è da oggi partner ufficiale.
Camilla Tagino
Per saperne di più:
– Il sito del progetto Clean IT