Il ricordo della Shoah passerà per l’Istituto di Cultura di Bruxelles. Martedì 29 gennaio alle ore 18.30 in rue de Livourne 38 Niccolò Rinaldi, eurodeputato Idv e autore del libro “Piccola anatomia di un genocidio. Auschwitz e oltre”, sarà il protagonista, insieme a Alessio Sardelli, di una performance teatrale tratta dal suo libro omonimo, con le musiche e le immagini di Claudio Boncompagni e il coordinamento tecnico di Massimo Carotti.
Fra le tante opere dedicate alla Shoah, “Piccola anatomia di un genocidio” ha l’ambizione di raccontare senza pudori e senza sconti per nessuno, fra il dolore delle vittime e la consapevolezza, se non la vergogna, degli altri. Un racconto emotivo che in cento tappe descrive il lungo viaggio ad Auschwitz – dall’antisemitismo alle modalità della macchina dello sterminio, dalle verità ufficiali troppo comode alle ceneri del dopoguerra che conducono fino al Ruanda.
“”Raccontare la Shoah é una misura indispensabile e un primo antidoto contro il male assoluto. Anche se il mondo di oggi é fatto di nuovi stragi in corso e di altri stermini, occorre passare alla consapevolezza diffusa nella società per sancire un no comune a ogni forma di violenza e sopraffazione”, dice Rinaldi. “Complice anche questo momento di crisi – continua – l’estrema destra europea sta costruendo nuovi percorsi che sono tornati a diffondere odio e divisioni che non sono propri di un’Europa che si è costruita sui cocci del genocidio. E’, dunque, quanto mai prioritario ricordare che l’Europa deve ritrovare il senso della sua unità, e che il ricordo, profondo e condiviso, della Shoah ne è la migliore intenzione”.
“Pochi mesi dopo che l’Unione Europea è stata premiata con il Nobel per la pace non si può non ricordare che il progetto di pace rappresentato proprio dall’Ue è nato anche per la volontà dei cittadini europei di riemergere da uno dei periodi più bui della nostra storia. E’ necessario continuare a ricordare la Shoah, tutti insieme, attraverso le nostre Istituzioni e nelle nostre famiglie, affinché simili tragedie non si ripetano mai più”, ha dichiarato Federiga Bindi, Direttore dell’Istituto.