Cooperazione: l’Europa è il primo donor, nel 2011 stanziati 25,3 miliardi di euro per il continente
La grande maggioranza dei Paesi meno sviluppati secondo l’Onu (34 su 39) si trova lì
Si terrà ad Addis Abeba, in Etiopia, il 27-28 gennaio il prossimo summit dell’Unione africana che avrà come tema principale “Panafricanismo e Rinascimento africano”. Vi prenderà parte, per rappresentare l’Unione europea, anche il commissario per lo Sviluppo, Andris Piebalgs. Il vertice offrirà l’opportunità per una serie di incontri in cui si discuteranno le crisi in corso ma si parlerà anche di cooperazione. Piebalgs discuterà con il recentemente eletto Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Dlamini-Zuma, dello stato di avanzamento della Joint Africa-EU Strategy la strategia comune Africa-Ue.
“Quest’anno ricorre il 50 ° anniversario dell’Unione Africa, che, come l’Unione europea, lavora senza sosta per rafforzare l’integrazione economica e politica in Africa” ha dichiarato Piebalgs aggiungendo “L’Ue è fermamente impegnata a continuare a lavorare a stretto contatto con l’Unione africana sotto il nostro partenariato globale comune (Jaes) che abbiamo lanciato nel 2007 attraverso il Fondo per la pace in Africa”.
La grande maggioranza dei Paesi meno sviluppati, individuati dalle Nazioni Unite, (34 su 49) si trova in Africa. In base alle attuali prospettive finanziarie 2008-2013, il Fondo europeo di sviluppo (Fes), che può contare su 22,7 miliardi di euro, è il principale strumento per la cooperazione con i paesi dell’Africa sub-sahariana. Il Fes sostiene la cooperazione a livello nazionale, regionale e intra-ACP (la macro-regione Africa Caraibi Pacifico). La programmazione nazionale e regionale riguardante nello specifico l’Africa per il periodo 2008-2013 è pari di 13,9 miliardi. Gli aiuti all’Africa provengono poi anche da altri programmi: l’European Neighbourhood and Partnership Instrument che ha un budget di 11,2 miliardi per il periodo 2007-2013, il Development Cooperation Instrument che ha un budget di 10,057 miliardi e l’European Instrument for Democracy and Human Rights che dispone di 1,104 miliardi di euro.
La strategia del Jaes definisce otto tematiche specifiche per la cooperazione allo sviluppo: Pace e sicurezza; Governance democratica e diritti umani; Commercio, integrazione regionale e infrastrutture; Obiettivi di sviluppo del Millennio (Osm); Energia; Cambiamenti climatici e ambiente; Migrazione, mobilità e occupazione; Scienza, società dell’informazione e spazio.
Seguendo queste macro-linee vengono proposti dei progetti specifici pensati dall’Ue insieme ai Paesi beneficiari, il tutto all’interno di Programmi che danno indirizzi più specifici agli aiuti. Ad esempio il Comprehensive Africa Agriculture Development Programme (CAADP) comprende progetti riguardanti la sicurezza alimentare e ha un budget di 15 milioni di euro. Ci sono poi programmi come EU-Africa Infrastructure Trust Fund (ITF), il partenariato per le infrastrutture che mira ad aumentare gli investimenti europei e africani nel settore delle infrastrutture e dei servizi connessi. Questo ha un finanziamento misto di 392,7 milioni di cui 308,7 provenienti dalla Commissione e 84 dagli Stati membri.
Ma con i soldi della cooperazione vengono anche finanziati alcuni programmi militari, come il African-led International Support Mission to Mali (Afisma), la missione di sostegno al governo maliano nella sua lotta contro gli insorgenti del nord del Paese, nato all’interno del programma African Peace Facility (APF) su pace e sicurezza.
In termini di fondi comunque l’Unione europea è il maggior donatore per l’Africa, secondo i dati dell’Organization of Economic Co-operation and Development, solo nel 2011 ha stanziato 25,3 miliardi di euro. Anche gli Stati singoli danno poi diversi contributi. Per quanto riguarda le percentuali destinate all’Africa dei propri fondi nazionali per gli aiuti allo sviluppo, i primi dieci Paesi al mondo sono tutti europei, in testa l’Irlanda con l’81% del totale degli aiuti destinati all’Africa, poi il Belgio (77%), il Portogallo (73%) e la Francia (63%).
Alfonso Bianchi