Hanno sfilato in quattro mila nel quartiere europeo. Risso, Federazione Italiana: la lotta alle sigarette non diventi caccia alle streghe, Parlamento e Consiglio tutelino i piccoli imprenditori
Quasi quattro mila tabaccai provenienti da varie zone d’Europa si sono dati appuntamento questa mattina al Rond point Schuman, dove Commissione Ue e Consiglio si fronteggiano, per manifestare contro la proposta di revisione della direttiva europea sui prodotti del tabacco, presentata lo scorso dicembre dal commissario alla salute Tonio Borg. Un atto di disperazione e di coraggio da parte di questi lavoratori, senza dubbio, quando il fumo è messo all’indice come una delle più importanti cause di morte in Europa.
I 1.500 tabaccai italiani – seguiti da altrettanti francesi e da centinaia di colleghi belgi, austriaci, spagnoli e tedeschi – hanno sfilato per le vie del quartiere europeo di Bruxelles per dire no a “soluzioni demagogiche e di nessuna efficacia che affosseranno il mercato legale dei prodotti del tabacco ad unico vantaggio del contrabbando e della contraffazione”. Così si è espresso Giovanni Risso, Presidente della Confederazione Europea dei Dettaglianti del Tabacco e Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, preoccupato per un provvedimento che “riduce sul lastrico un milione e mezzo di piccoli imprenditori impiegati proprio nella filiera tabagista incentivando azioni illegali”. E, rivolgendosi alle istituzioni europee: “Dal momento che la Commissione ci ha volutamente ignorati chiediamo al Consiglio e al Parlamento europeo di non lasciare che la demagogia prevalga sul buonsenso e di tutelare un settore vitale per l’economia europea”.
Il testo di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco, formulato dalla DG Sanco – il ramo della Commissione europea che si occupa di Salute dei Consumatori – tanto contestato dalle associazioni di tabaccai di tutt’Europa e ora al vaglio di Parlamento e Consiglio europeo, punta a dare un massiccio giro di vite contro il tabagismo attraverso una serie di azioni che riguardano l’etichettatura e la produzione di tabacchi al fine di scoraggiarne il consumo. Nello specifico, le misure – definite dai rappresentanti dei tabaccai “ad alto impatto mediatico ma di scarsa efficacia” – che destano maggiore preoccupazione riguardano la standardizzazione del pacchetto la cui superficie dovrà essere ricoperta al 75% con le avvertenze sanitarie o “immagini choc” che occupano, ad oggi, il 30% fronte e il 40% del retro della confezione . Tale standardizzazione riguarderà anche il formato delle stesse sigarette: no a quelle “slim” e “super slim” e alle miscele “aromatiche” come, ad esempio, quelle al mentolo.
“Non siamo a Bruxelles solo per protestare” ha concluso Risso “ma anche per avanzare proposte concrete. Ci aspettiamo un vero e costruttivo dialogo con le istituzioni chiamate a decidere del nostro futuro. La lotta al fumo e la tutela del pubblico deve passare attraverso una corretta strategia di prevenzione e di informazione, non diventare mera caccia alle streghe”. “Solidarietà ai manifestanti” è venuta dall’eurodeputato leghista Lorenzo Fontana, secondo il quale “la salute deve essere tutelata assieme alle produzioni. Se passa l’attuale versione della direttiva, c’è un alto rischio di aumento del contrabbando”.
Per il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, (che è un medico) “il diritto alla salute si garantisce soprattutto attraverso campagne di informazione e prevenzione rivolte in particolare ai giovani, affinché aumentino la consapevolezza dei consumatori e non attraverso misure unicamente simboliche”. Per il vicepresidente del Parlamento europeo, ”bisogna quindi ascoltare le osservazioni dei tabaccai europei che rappresentano il primo e a volte l’unico interlocutore dei tabagisti e dei ragazzi”.
Loredana Recchia