Per l’Eurobarometro i cittadini Ue lo preferisce il lavoro dipendente a quello autonomo
Gli imprenditori non sono visti bene: sfruttano il lavoro altrui e pensano ai propri tornaconti
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, disse che il posto fisso è noioso e il ministro Elsa Fornero consigliò ai giovani di essere meno schizzinosi nella scelta del posto di lavoro. Sarà ma intanto, secondo un sondaggio dell’Eurobarometro, la maggioranza degli europei sogna un posto di lavoro dipendente e garantito, e sono in minoranza quelli che vogliono mettere in piedi un’azienda o lavorare in proprio. Quello che colpisce di più in questa indagine è che a pensarla così sono soprattutto i “ricchi” nordici. Se infatti, secondo l’Eurobarometro, la media europea di quelli che preferiscono il lavoro dipendente a quello autonomo è del 58%, questa cifra schizza ad oltre il 70% in Svezia, Finlandia e Norvegia (Paese non Ue), al 66% in Danimarca e al 65% in Germania. L’Italia con il 49% è uno dei 9 Paesi (sui 27 dell’Ue) in cui la voglia di un lavoro dipendente è inferiore al 50%. Nei Paesi non comunitari, invece, c’è più voglia di creare un’impresa o di lavorare autonomamente: questa opzione è più popolare in Turchia (82% ), Brasile (63%) e Cina (56%).
Inoltre, a quanto pare, l’opinione degli europei sugli imprenditori non è delle migliori. Se infatti la grande maggioranza dei cittadini dell’Ue intervistati, concorda sul fatto che questi siano creatori di posti di lavoro (87%), persone che lanciano nuovi prodotti e servizi che vanno a vantaggio dell’intera società (79%), quando si tratta di esprimere giudizi di valore le cose cambiano. Il 57% degli europei pensa che gli imprenditori sono solo persone che non fanno altro che trarre beneficio dal lavoro altrui (+8 punti rispetto al 2009) e che alla fine si interessano soltanto del proprio tornaconto personale (52%, -2 punti rispetto al 2009). A concordare con quest’ultima opinione sono soprattutto i ciprioti (70%) mentre mentre in Danimarca la pensa così appena il 26% delle persone. La percentuale in Italia è al 54% e solo in 8 Paesi sui 27 dell’Ue, tra cui Germania e Francia, è la minoranza degli intervistati a pensarla così.
La questione se gli imprenditori sfruttino il lavoro altrui è quella che produce le più ampie variazioni a seconda della nazione: sono sfruttatori per il 91% degli intervistati polacchi, una percentuale spaventosa, mentre è sempre in Danimarca che la visione è opposta, con un misero 20%. In Italia le percentuale pure è molto alta: l’imprenditore è visto come un approfittatore del lavoro altrui da ben il 73% degli intervistati. E la crisi non ha fatto altro che accentuare questa percezione negli europei. In ben 15 Paesi dell’Ue è aumentato il numero di coloro che la pensano in questo modo rispetto a 4 anni fa. I maggiori aumenti si sono registrati in Lettonia (80%, +27 punti) e nei Paesi Bassi (75%, +22 punti).
Alfonso Bianchi
Guarda le taballe dell’Eurobarometro (clicca per ingrandirle)
– Lavoro dipendente o lavoro autonomo?
– Gli imprenditori sfruttano il lavoro altrui
– Gli imprenditori pensano solo ai propri tornaconti personali