I fastosi festeggiamenti per i 50 anni dalla firma del Trattato dell’Eliseo
Merkel e Hollande cercano una maniera di intendersi
François e Angela ora si danno del “tu”. Hanno iniziato lunedì sera, alla vigilia dell’anniversario della firma del Trattato dell’Eliseo.
Il Presidente francese Francois Hollande, è arrivato nella capitale tedesca per festeggiare i 50 anni della difficile amicizia tra Berlino e Parigi. Un rapporto che il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, mettendo le mani avanti, ha definito “alla pari” e che, secondo Hollande, ha il grande compito di “indicare la via” al resto d’Europa. Parole, queste ultime, pronunciate davanti al Bundestag che per l’occasione riuniva entrambi i parlamenti, tedesco e francese. ”Questa amicizia ha grande valore – ha poi aggiunto il ‘Presidente normale’ – è imprescindibile, necessaria e non separabile dall’integrazione europea”.
Eppure si tratta di un rapporto, nato il 22 gennaio del 1963, con la firma dello storico Trattato per la cooperazione franco-tedesca e ratificato dall’allora Cancelliere tedesco Konrad Adenauer e dal Presidente francese Charles de Gaulle, nel comune intento di dare vita a una “collaborazione rafforzata” e sopratuuto paritaria: da una parte la forza della politica, dall’altra quella dell’economia. Il loro scopo era un progetto europeo condiviso, un obiettivo che, a partire dalla metà degli anni ’80, il Cancelliere Helmut Kohl e il Presidente francese Francois Mitterrand, fecero proprio impegnandosi, una volta unificata la Germania, per l’unificazione europea. Da qual momento però le cose hanno iniziato a scricchiolare un po’ più forte. La nuova e grande Germania non ci stava più tanto ad un rapporto “paritario”.
Oggi l’Unione a 27 è una realtà, ma l’asse franco-tedesco dalla storia travagliata rimane un punto di incontro e scontro da cui ancora oggi dipende molto del futuro dell’Europa. A dimostrarlo ci sono gli anni della coppia Merkozy, quando la cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente francese Nicolas Sarkozy dettavano legge (forse lui si accontentava di eseguire) a Bruxelles, ma con l’arrivo del socialista Francois Hollande all’Eliseo, qualcosa è cambiato. Con la fine di quella che Hannes Swoboda, Presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo, ha definito l”egemonia della Merkel”, Parigi guarda ora con favore persino agli eurobond, ma nonostante le distanze il rapporto fra i due difficilmente potrà spezzarsi. Ormai è troppa l’interdipendenza e troppo si aspettano gli altri da Parigi e Berlino, e infatti i due leader rassicurano: ‘la chimica c’e’!”. “Fra noi la corrente scorre, e non c’è bisogno dell’elettricità!” ha detto oggi Hollande.
Una sinergia dalla quale, ancora oggi, dipende la forza decisionale dell’Unione a 27.
Camilla Tagino