Il ministro dell’Economia a Bruxelles: superata la crisi completare l’integrazione europea
In Italia “serve un’azione continua e progressiva. Si continuerà il nostro lavoro”
“Oggi l’Italia è un paese diverso, che sta cambiando in modo significativo a mio avviso non reversibile’”. Ovviamente “il cammino non è concluso”, ma “tutte le istituzioni responsabili sapranno continuare il nostro lavoro incisivo”. Vittorio Grilli parla al Parlamento europeo molto probabilmente per l’ultima volta da ministro dell’Economia, ma si congeda forte dell’operato suo e del suo governo. “Questo esecutivo – ricorda e rivendica ai membri della commissione Economica – ha affrontato il problema strutturale in modo molto ampio, e non vedo aree che non siano state toccate”. Ma “l’ammontare delle riforme da fare è molto profondo”, tanto profondo da richiedere “un’azione continua e progressiva”. Un messaggio a quanti, dopo le elezioni, dovranno raccogliere la responsabilità di traghettare l’Italia definitivamente fuori la crisi e costruire una paese solido e credibile per il futuro. Ciò continuando con le politiche di risanamento concordate a livello comunitario. “L’austerità non è un fine, ma un mezzo per tornare a crescere”, sottolinea il titolare del dicastero di via XX settembre. “Certamente la stabilizzazione fiscale è una pillola amara, ma io ritengo che il mio paese avesse poca scelta”. C’erano spread troppo elevati, mercati finanziari troppo turbolenti, osservatori, operatori e analisti scettici. Adesso invece “la ripresa dovrebbe esserci dopo il primo trimestre del 2013″. Anche se “la crescita resterà contenuta, intorno all’1%”, per quella che Grilli non esita a definire “una performance insoddisfacente per la nostra economia”, comunque “non sarà necessaria una manovra correttiva”. Il nostro paese “è stato penalizzato dalla crisi di fiducia dei nostri mercati, e la nostra priorità è stata quella di fare dell’Italia un debitore credibile”. Ciò perché “tentare di avere una crescita credibile senza mercati stabili è come costruire una casa sulla sabbia”.
Il peggio adesso appare scongiurato. In Italia come in Europa, mette in chiaro il ministro dell’Economia, “non abbiamo superato la crisi, ma il miglioramento congiunturale della situazione ci permette di affrontare più positivamente il 2013”. Poi, una volta superata questa fase di difficoltà, si dovrà procedere al completamento dell’Europa. “Mi auguro che l’Unione europea e l’Eurozona possano diventare la stessa cosa”. Perché ciò sia possibile “tutti dobbiamo credere” in questo progetto. “La frammentazione istituzionale ed economica è un qualcosa che va evitato”. Ancora oggi, mette in guardia Grilli, la vera sfida europea è “rispettare le esigenze di tutti, anche di quanti oggi non hanno la moneta unica”. Ma in futuro, “una volta superata la crisi, cosa mi auguro avvenga il prima possibile, dovremo essere in grado di sviluppare di più la governance”.