Il presidente della Comissione Ue agli eurodeputati in plenaria a Strasburgo:
“Salvaguardata l’integrità dell’Eurozona, ma c’è un problema sociale profondo”
L’Europa ha tenuto ed è salva, ma non è ancora al riparo dalla crisi. Sono state prese decisioni importanti ed efficaci, ma ancora non basta per invertire la spirale recessiva e ritornare sulla via della crescita. Occorre quindi andare avanti, terminando il percorso intrapreso in questi ultimi mesi. A Strasburgo il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ringrazia Cipro per il lavoro svolto durante i sei mesi in cui il paese ha ricoperto la presidenza di turno del Consiglio europeo, e offre una panoramica della situazione. Ai deputati europei riuniti in sessione plenaria fa notare che “abbiamo difeso e salvaguardato l’integrità dell’Eurozona, ma finché il tasso di disoccupazione rimane elevato non potremo dire che la crisi è superata”. Dati i numeri (disoccupazione al 10,6% nell’Unione europea, all’11,8% nell’Eurozona) per Barroso “risulta estremamente evidente davanti a noi c’è ancora una crisi, che è crisi sociale, molto profonda”.
Non bisogna tuttavia disperare: in questi mesi comunque “abbiamo voltato una pagina della crisi”. Il 2012 “è stato un anno cruciale” durante il quale i paesi della zona euro colpiti dalla crisi “hanno compiuto progresso importanti nel riordino dei loro budget e nella risoluzione alla radice dei problemi strutturali”. Come risultato, sottolinea Barroso, “la competitività sta crescendo” e allo stesso tempo “i mercati finanziari hanno preso nota di questi sforzi” e gli spread si sono ridotti, così come le turbolenze attorno alla Grecia. Adesso però “dobbiamo scrivere un altro, nuovo capitolo della ripresa”. Ciò, spiega Barroso, vuol dire che “questo processo deve continuare”, attraverso “ulteriori sforzi”. Per cui “mi auguro che tutti i governi dei paesi membri condividano le stesse priorità della Commissione europea”.
Renato Giannetti