Van Rompuy cita Ho Chi Min, Juncker Marx e difende la classe operaia
E Barroso incontra il segretario del Partito comunista del Viet Nam
Marx, Ho Chi Min, classe operaia. Nell’Europa della crisi che morde e delle politiche di austerità che impongono sacrifici ai cittadini, si riscoprono improvvisamente – e anche con un po’ di sorpresa – modelli e concezioni propri di ben altri momenti storici. Uno spettro si aggira per l’Europa? Solo quello della crisi, che però – oltre a generare i naturali timori per le difficoltà e le incertezze del presente – contribuisce a produrre nuove espressioni dell’Europa. Sono le espressioni – più comuniste che comunitarie – usate dai leader dell’Unione europea, che tutti hanno colto e prontamente rilanciato sui media di tutto il mondo.
Il nuovo corso lo ha inaugurato il presidente del Consiglio europeo, citando Ho Chi Min in occasione della sua visita in Vietnam dello scorso 1 novembre. “Come disse il presidente Ho Chi Min: La tempesta è un buona occasione per il pino e il cipresso di dimostrare la loro forza e la loro stabilità”. Parole di cortesia, quelle di Herman Van Rompuy, proferite per fare bella figura con il paese ospitante? Quasi certamente sì, la diplomazia in fin dei conti è anche questo. Ma Van Rompuy non è stato il solo a stupire per le citazioni da “libricino rosso” (che scrisse il leader comunista cinese Mao Tze-Tung). Non più tardi di ieri il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha portato Karl Marx e il marxismo in Parlamento europeo. Ai deputati della commissione Problemi economici ha sottolineato l’importanza di rispondere alle “rivendicazioni essenziali di salario minimo legale in tutta l’area dell’eurozona, altrimenti rischiamo di perdere la nostra credibilità e, per dirla alla Marx, il sostegno della classe operaia”. Marx, Ho Chi Min, classe operaia. L’Unione europea oggi parla così. E giovedì il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, riceve Nguyen Phu Trong, il segretario del Partito comunista vietnamita…
Renato Giannetti