I principali beneficiari saranno Sahel, Sudan, Congo, Pakistan e Somalia
Il 51% del totale all’Africa subsahariana, parte dei fondi per i conflitti dimenticati
Sahel, Sudan, Repubblica democratica del Congo, Pakistan e Somalia. Sono queste le nazioni che beneficeranno della maggior parte degli aiuti umanitari europei nel 2013. La Commissione Ue ha adottato il piano per lo stanziamento di oltre 661 milioni di euro con cui finanzierà interventi gestiti da oltre 200 organizzazioni partner in quasi 80 paesi o regioni del mondo intero. I progetti beneficiari saranno definiti sulla base di una valutazione annuale globale delle esigenze (GNA — Global Needs Assessment). Dal punto di vista geografico, la parte più cospicua degli aiuti sarà destinata all’Africa subsahariana, a cui andranno 344,5 milioni di euro, pari al 52% dei finanziamenti umanitari previsti dalla Commissione.
“L’UE fornirà assistenza umanitaria esclusivamente in base all’urgenza dei bisogni delle popolazioni, indipendentemente da qualsiasi considerazione politica. L’anno scorso ho visitato molti luoghi in tutto il mondo in situazione di conflitto (il Mali, la Siria e altri paesi) dove gli aiuti sono potuti arrivare alle persone in difficoltà solo in quanto percepiti come neutrali e non a sostegno di una parte o dell’altra” ha chiarito Kristalina Georgieva, Commissario europea per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi.
Le valutazioni dell’Ue hanno portato a identificare cinque principali azioni umanitarie: il Sahel nell’Africa occidentale, ove è previsto anche un ulteriore intervento in risposta al conflitto in Mali (82 milioni di euro), Sudan e Sud Sudan (80 milioni di euro), Repubblica democratica del Congo (54 milioni di euro), Pakistan (42 milioni di euro) e Somalia (40 milioni di euro).
Una parte del bilancio sarà destinata alle crisi dimenticate. La Commissione ha individuato diverse popolazioni in nove paesi che si trovano in questa situazione: Algeria, Bangladesh, Repubblica centrafricana, Colombia, India, Myanmar, Pakistan, Sri Lanka e Yemen. L’unica nuova crisi che si aggiunge all’elenco di quest’anno è quella provocata dal conflitto e dalle migrazioni interne degli sfollati in Pakistan. Tra le altre crisi dimenticate e di lunga durata vi sono i conflitti armati causati dall’Esercito di resistenza del Signore nella Repubblica centrafricana, i rifugiati Sahrawi in Algeria e le vittime del conflitto in Colombia.
“L’erogazione di nuovi finanziamenti per le crisi che durano da tempo non deve frenare i nostri sforzi per la loro risoluzione. Auspico che il 2013 sia un anno di innovazioni, in particolare in termini di rafforzamento della capacità di risposta alle emergenze del settore, collaborazione con nuovi donatori e potenziamento della capacità di reazione alle crisi nelle comunità più povere”, ha aggiunto Georgieva.
Oltre ai 661 milioni di euro stanziati dalla Commissione sarà disponibile anche una riserva per le crisi e le catastrofi non prevedibili. Quest’ultima l’anno scorso è stata utilizzata per fare fronte alle gravi catastrofi avvenute nella regione del Sahel nell’Africa occidentale, all’escalation del conflitto in Siria e agli eventi nella Repubblica democratica del Congo e nel Sudan, tutte circostanze che hanno generato sfollamenti o violenze contro i civili. L’importo totale degli aiuti aiuti umanitari della Commissione nel 2012 è ammontato così a circa 1,3 miliardi di euro, la spesa annuale più alta mai sostenuta fino ad ora.
Per saperne di più:
– Il sito del programma di aiuti umanitari dell’Ue