Nel piano per il rilancio economico dell’Ue c’è anche l’idea di “lezioni” d’impresa da impartire ai giovani
Introdurre una nuova materia nel programma scolastico, per dare ai giovani studenti una formazione e una preparazione allo spirito d’impresa e contribuire così al rilancio in grande stile dell’economia europea. L’istruzione, dunque, preveda anche l’educazione imprenditoriale. Questa l’idea della Commissione europea contenuta nel piano d’azione per l’imprenditoria, presentato oggi dal commissario Ue per l’Industria, Antonio Tajani. Il piano è per il momento solo un documento politico di indirizzo, e il varo del provvedimento legislativo arriverà solo in seguito, “al termine delle consultazione che abbiamo avviato con il mondo dell’imprenditoria”, precisa Tajani. Idee, però, ci sono già. Tra questo anche quella di fornire un’istruzione di impresa e sul mondo imprenditoriale già sui banchi di scuola. “Intendiamo rivoluzionare la cultura imprenditoriale in Europa, creando una nuova cultura di impresa”, sottolinea Tajani.
Per farlo appare dunque inevitabile rivolgersi alla scuola, e il piano della Commissione Ue – sottolinea il responsabile Ue per l’Industria – ipotizza “lezioni di imprenditoria” (non è specificato quando, ma si presuppone si pensi agli istituti di istruzione superiore). Addirittura, continua Tajani, per gli studenti “negli ultimi anni di scuola si potrebbe prevedere un’esperienza pratica in un’impresa, una sorta di stage”. Non a caso nel piano – che prevede tra le altre cose interventi per l’accesso al credito delle Pmi, semplificazione normativa e burocratica, rimozione delle barriere per il trasferimento dell’attività di impresa oltre frontiera – si individua nell’educazione e nella formazione “il ruolo chiave” per il rilancio dell’imprenditoria europea. A Bruxelles ci credono: la cultura dell’impresa e l’impresa passano per la scuola. Chissà, però, come la prenderanno gli studenti, spesso scontenti di dover studiare di più!
R.G.