In vigore dal primo gennaio la legge che recepisce la direttiva Ue in materia. Soddisfatto Tajani
L’Italia si mette in regola con le disposizione comunitarie, e parte dal 2013 con l’obbligo per la pubblica amministrazione di pagare le piccole e medie imprese (Pmi) entro e non oltre 30 giorni. Con l’arrivo del nuovo anno è entrata in vigore (l’1 gennaio) la normativa che recepisce la direttiva Ue sui ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, fortemente voluta dal vice presidente della Commissione europea responsabile per l’Industria, Antonio Tajani. Proprio Tajani saluta con soddisfazione il passo compiuto dal nostro paese, che ha reso operative le disposizioni comunitarie in anticipo rispetto alle scadenze fissate da Bruxelles (16 marzo 2013). “Con il 2013 entra in vigore in Italia la direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti alle Pmi da parte della Pubblica amministrazione”, sottolinea Tajani. La direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti alle Pmi vale per tutti i settori. Da oggi in avanti, sottolinea il commissario europeo, “la pubblica amministrazione deve pagare le piccole e medie imprese creditrici entro 30 giorni,in alcuni settori entro 60, altrimenti andrà incontro a una penale”. Sull’Italia potrebbero dunque pendere nuovi rischi multe? Tajani implicitamente auspica di no. “Vigilerò per il completo recepimento e la corretta applicazione” della direttiva, assicura. Comunque per Tajani una cosa deve essere chiara. Con l’entrata in vigore delle nuove norme italiane di recepimento della direttiva Ue, “tocca alla pubblica amministrazione ridurre gli sprechi e lo sperpero del denaro pubblico per pagare i propri creditori”.