L’eurodeputato rimarrà el Gruppo l’Europa della Libertà e della Democrazia (ELD)
“Non mi candido alle politiche”. E su Berlusconi: “Diffonde valori miserabili”
I dibattiti elettorali italiano creano scossoni anche al Parlamento europeo. E così l’eurodeputato Oreste Rossi lascia la Lega Nord, in polemica con la poca chiarezza con la quale il partito di Bossi sta gestendo la questione alleanze con il Pdl. Le sue critiche sono dirette a Maroni: “Quello che mi dà fastidio è il voler cercare l’accordo con un centrodestra con non c’è più, che è sfasciato”, e ancora: ‘‘Vorrei una Lega di programma, non un partito che cerca ancora alleanze” ha dichiarato alle agenzie. Quando ha ufficializzato la scelta, alcuni giorni fa, ha spiegato con un comunicato stampa: “Non chiedo poltrone o vantaggi, sono abituato a guadagnarmi sul campo le ‘promozioni’ e non le cerco ansiosamente. Posso affermare da subito che, nonostante le imminenti elezioni politiche, non mi candiderò. È mia intenzione continuare a rimanere nel Gruppo l’Europa della Libertà e della Democrazia (ELD)” il gruppo di cui fanno parte composto la Lega Nord e dagli indipendentisti inglesi ultra-euroscettici dell’Ukip.
A chi gli chiedeva conto del perché della sua scelta di lasciare il partito ha risposto su Facebook : “Ora vorrei pensare a tutti i cittadini in difficoltà, che hanno bisogno di amministratori che facciano sul serio, non passare il resto della vita a cercare inutilmente di rimettere in sesto un partito rovinato da chi l’ha ridotto così”. Insomma, la rottura col gruppo dirigente maroniano sembra irreversibile.
Già diversi giorni fa, sempre sul social network, aveva dato sfogo alle sue perplessità per il fatto che la Lega discutesse ancora di alleanze col Pdl: “Mi chiedo com’è possibile, dopo tutto quello che è successo da quando la Lega si è alleata a Berlusconi, che si possa solo immaginare di ritornare a formule disastrose, mercanteggiando con il cavaliere su opportunismi elettorali”. Secondo Rossi infatti Berlusconi è “un uomo che non solo deve difendersi da accuse gravi… ma anche un imbonitore che attraverso le sue televisioni diffonde valori miserabili” e per questo “la nuova dirigenza dovrebbe dire subito, senza nessun indugio: con noi il cavaliere ha chiuso, ci ha trascinati in un baratro, ci ha fatto perdere fiducia nella gente. Invece ci fa rimanere tutti con le dita incrociate perché c’è chi ritiene plausibile trattare ancora l’alleanza alle prossime scadenze elettorali”.
Alcuni mesi fa Oreste Rossi è salito alla ribalta mediatica per la sua battaglia contro la riduzione del vitalizio parlamentare. Rossi è stato deputato nel Parlamento italiano dalla sesta all’ottava legislatura, dal 1992 al 2000, è stato consigliere comunale e consigliere provinciale di Alessandria e infine Consigliere regionale del Piemonte, dal 2000 al 2009, quando è stato eletto nell’Aula di Bruxelles (“ad un mese dalle elezioni europee, senza nessun tipo di preavviso mi è arrivato “ordine” di partecipare”, scrive su Fb aggiungendo “perché avvengono queste cose nella Lega? Per eccesso di fiducia, tanto Rossi ce la fa.. o perché si manda allo sbaraglio qualcuno che non ti frega niente di lui… O peggio lo vuoi ‘terminare’ nella sua carriera politica?”). In Europa è stato un deputato molto attivo, secondo il sito VoteWatch non ha mancato una plenaria, ha votato praticamente sempre come il suo partito (ex ormai) e pur non avendo curato in prima persona nessuna relazione ha presentato ben 155 emendamenti, 41 mozioni di risoluzione e ben 333 interventi in Aula.