Il deputato europeo non ha dubbi: il mondo sarà multipolare e il dollaro non potrà più regolare gli scambi. Nel nuovo paniere dovrà esserci la moneta dell’Ue
La parola d’ordine da qui in avanti è euro. La moneta unica è sempre più un processo obbligato, specie se si guarda all’evoluzione verso cui si proietta il mondo globalizzato: una valuta comune internazionale per gli scambi, che tenga conto di tutte le principali monete in circolazione. In questo contesto la moneta dell’Unione europea non può essere esclusa. Questa l’analisi di Vittorio Prodi (S&D), deputato europeo membro della commissione Industria, convinto che l’euro sia ormai un processo irreversibile e, proprio per questo, da consolidare. Prodi è un attento osservatore della situazione in atto. “Ci avviamo verso un mondo multipolare, nel quale gli Stati Uniti non saranno più in grado di regolare il sistema commerciale con il dollaro”. Anche perché, ricorda Prodi, attualmente “la Cina detiene tre trilioni di dollari di debito pubblico americano”. La situazione, per il deputato europeo, imporrà soluzioni obbligate. Una di queste sarà “una valuta internazionale come quella che già esiste nel Fondo monetario internazionale” (i Diritti speciali di prelievo, o Dsp, un particolare tipo di valuta artificiale del Fmi il cui valore è calcolato sulla base di un paniere di alcune monete nazionali. Attualmente il Dsp si basa su Euro, dollaro statunitense, sterlina britannica e yen).
Vittorio Prodi non ha dubbi: le attuali trasformazioni del mondo e i nuovi assetti geopolitici imporrano dei cambiamenti. Si dovrà tenere conto dei nuovi protagonisti sullo scacchiere internazionale. Nel mondo multipolare verso cui tutti si proiettano, per Prodi “servirà una valuta internazionale per gli scambi basata su un nuovo paniere, che contenga le valute tradizionali e quelle dei paesi emergenti: lo yuan cinese, e poi le monete di India, Russia e Brasile”. I paesi cosiddetti ‘Brics’ (Brasile-Russia-India-Cina-Sudafrica) sono destinati quindi a rivoluzionare il commercio e non solo. Sono destinati a rafforzare l’Europa e la sua moneta. “Questa moneta non potrà non includere l’euro, per cui in questo progetto è fondamentale che l’euro sia rafforzato”. Un pensiero, e un ammonimento, vanno quindi alla Germania. “I tedeschi non possono immaginare un ritorno al marco: in questo sistema, e nel mondo verso cui andiamo è impensabile”. L’euro, sottolinea Prodi, “è importante per tutti noi”.
Renato Giannetti