Daul: “Siamo molto preoccupati. Grave errore far cadere Monti”
La squadra di Barroso non commenta ma insiste nell’invito a completamento le riforme
Aggiornamenti: Cosa dicono gli eurodeputati Pdl
“Non spetta alla Commissione europea fornire una definizione di spread”, anche se lo spread “è un modo con cui i mercati esprimono i propri sentimenti su come un paese può essere giudicato”. La Commissione europea sceglie un profilo fermo ma basso, non vuole entrare nelle questioni interne di un paese membro, ma alla fine una piccola osservazione su quanto avviene e si dice in Italia la dà. E’ Simon O’Connor, il portavoce del commissario Ue per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, che pur non entrando nei meriti delle vicende italiane alla fine – dopo tanti “no comment” – fornisce un’implicita presa di posizione. In Italia Silvio Berlusconi, dopo aver fatto mancare l’appoggio a Mario Monti e aperto così la crisi di governo, sostiene che lo spread è un qualcosa di cui non vale pena preoccuparsi. Chi si preoccupa, invece, è l’Europa, imbarazzata per quanto avviene nel nostro paese e per quanto potrà succedere. O’Connor si limita a dire che “per l’Italia è importante adottare le riforme necessarie per rafforzare la competitività e rispondere alla raccomandazioni specifiche” della Commissione europea, il resto sono solo “no comment”. “Non commento situazioni che riguardano singole riforme che fanno parte di un processo più ampio di riforme”, dice rispondendo a una domanda sulla mancata approvazione del Parlamento italiano del decreto che accorpa le province, uno degli elementi chiave per la riduzione della spesa pubblica. “Non ho commenti sulle dichiarazioni sullo spread”, dice a chi torna a chiedergli delle esternazioni di Berlusconi. E a chi gli fa notare che lo spread elevato ha un impatto sulle imprese, soprattutto italiane, O’Connor offre una risposta diplomatica. “E’ un fenomeno di cui siamo a conoscenza”.
A Bruxelles dunque si glissa, si cerca di evitare ogni presa di posizione diretta nei confronti dell’Italia. Una condotta completamente diversa da quella adottata a Strasburgo, dove i parlamentari europei riuniti per la sessione plenaria mandano un chiaro messaggio all’Italia e a Silvio Berlusconi. Contro di lui prende posizione il gruppo del Partito popolare al Parlamento europeo, di cui il Pdl fa parte. “Siamo molto preoccupati. E’ stato un grave errore far cadere il governo Monti”, sostiene Joseph Daul, capogruppo del Ppe (a sinistra nella foto con l’eurodeputata Amalia Sartori, Mario Monti e Mario Mauro ad un vertice del Ppe). “Siamo molto preoccupati. Per l’euro e per l’economia non ci possiamo permettere una politica spettacolo, serve una politica rigorosa”. Anche Mario Mauro, capodelegazione Pdl a Strasburgo, prende le distanze da Berlusconi. “Spero che a un momento di follia vera e propria segua un periodo di assunzione di responsabilità”, dice. Poi rivolge un appello ai suoi compagni di partito perché “si riesca a far vincere i principi popolari su quelli populisti”.
DICONO GLI EURODEPUTATI PDL
Licia Ronzulli 1: Inaccettabile ed imprudente dichiarazione di Daul
“E’ a dir poco sorprendente, per non dire inaccettabile e da rimandare immediatamente al mittente, la dichiarazione del capogruppo dei parlamentari europei del Ppe, Daul, che giudica, attribuendolo al Pdl, un grave errore far cadere il governo Monti. Innanzitutto, non abbiamo fatto cadere il governo, ma abbiamo manifestato il nostro disagio rispetto ad una politica economica di sole tasse e niente crescita che sta mandando a picco il paese. Non siamo né degli sprovveduti, né degli irresponsabili, abbiamo un nostro progetto che, attraverso labbattimento del debito e della spesa pubblica, punta ad avviare un percorso di riduzione della tasse con lo scopo di rimettere in moto leconomia. E un piano ambizioso e necessario per lItalia, che, lo abbiamo ripetuto più volte, camminerà in parallelo con il risanamento dei conti, e saranno i cittadini italiani a valutarlo. Stia dunque tranquillo Daul, non si preoccupi e sia più prudente quando offre i suoi giudizi inappropriati su una forza politica che oltretutto fa parte del Ppe e ne ha sempre condiviso principi e valori”.
Licia Ronzulli 2: Mauro Mauro lasci ruolo di capodelegazione Pdl Europa
“A un Mario Mauro inedito, che stento a riconoscere, mi viene da dire: ma dove e’ finita la politica? Abbiamo forse tutti deciso di abdicare al nostro ruolo di eletti dal popolo per accettare la subalternita’ culturale e politica di un governo di tecnici che in un anno ha fallito le aspettative e i propositi? Da quando in qua questa e’la nostra posizione? Quanto alla follia, forse Mauro ha cancellato dal suo curriculum alcuni episodi di storia comune e per aiutarsi nella rimozione preferisce additare come folle cio’che gli e’scomodo. Ma si sa, troppo spesso la riconoscenza in politica finisce con l’essere il sentimento del giorno prima. E la gratitudine diventa solo uno sbiadito ricordo di battaglie comuni di cui lui era portabandiera. Infine, se il nostro Capodelegazione Mauro non si riconosce affatto nelle parole del presidente del suo partito, Silvio Berlusconi, per coerenza dovrebbe dare le dimissioni. In nome di cosa – visto che le sue dichiarazioni sono meramente a titolo personale e non rispecchiano la posizione degli altri componenti della delegazione – continua ad occupare quel posto?”.
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Barbara Matera
“Trovo inaccettabili le dichiarazioni del Presidente del Gruppo PPE Joseph Daul e del capogruppo della delegazione italiana PDL al Parlamento Europeo, Mario Mauro, che questa mattina hanno ingiustamente preso le distanze da Silvio Berlusconi. Il Presidente Silvio Berlusconi é sempre stato il più europeista degli italiani. Se c’e un partito in Italia che ha come carta dei valori la stessa carta del partito dei Popolari Europei é il PDL. Per il trentesimo anniversario del PPE é stato chiesto proprio a Berlusconi di aggiornare la stessa carta dei valori. Berlusconi é il cemento dei moderati in Italia e il PDL é sempre stato il partito dove sono confluite le forze del centro-destra italiano. Per questi motivi sono oggi ancora più convinta della discesa in campo del Presidente Berlusconi”.
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Amalia Sartori
“Mentre leggo alcune dichiarazioni, ricordo che dal 1999 i deputati italiani di Forza Italia prima e del PDL poi fanno parte del Gruppo del PPE e aderiscono al Partito Popolare Europeo. Ne condividono valori, principi e politiche e ne hanno votato lo statuto. Credono nelle istituzioni europee e molti di loro auspicano che si arrivi al più presto agli Stati Uniti d’Europa. Ritengo inoltre che le diverse forze politiche che compongono la delegazione italiana che aderisce al PPE devono continuare a lavorare per trovare motivi di unità anche a livello nazionale. Credo che questo sia anche l’auspicio del Partito Popolare Europeo cui tutti noi ci richiamiamo”.
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Alfredo Pallone
“… voglio prima di tutto ricordare il grande senso europeista del Presidente Berlusconi. Voglio poi ricordare e sottolineare che nonostante quello che la stampa riporta, il Presidente Monti ha dato le dimissioni di sua iniziativa”.