Marani prende spunto dalla vicenda di Jacintha Saldanha, l’infermiera dell’ospedale in cui è stata la principessa Kate, che si è suicidata dopo essere stata vittima di uno scherzo telefonico in radio sulla casa reale
La vicenda di Jacintha Saldanha, l’infermiera inglese suicida per una beffa telefonica ha fatto parlare giornali e televisioni dello strapotere dei media e della ferocia di certi scherzi. I due conduttori radio australiani che si sono spacciati per membri della casa reale britannica e hanno telefonato all’ospedale chiedendo notizie della principessa Kate ricoverata per controlli dopo l’annuncio della sua gravidanza, ora si profondono in scuse. L’emittente radio li ha sospesi ed ha cambiato il programma. Da ogni lato si alzano critiche contro la spregiudicatezza del moderno giornalismo. Il folle gesto dell’infermiera era completamente inatteso. La donna non era stata sospesa dal suo incarico, non aveva ricevuto punizioni per avere divulgato informazioni sulla principessa Kate, era una stimata professionista. Ma non ha resistito alla pressione psicologica derivante dal fatto di aver contribuito a mettere alla berlina i reali d’Inghilterra. In un paese dove la regina è adorata come un idolo, una specie di santa protettrice, prendersi gioco della casa reale è la più grande delle infamie. Soprattutto nell’anno del giubileo che l’estate scorsa ha visto Elisabetta II trionfare in una celebrazione faraonica dei suoi cinquant’anni di regno. Un trionfo facile per una figura politica che non esprime mai un’opinione, non prende partito per nessuna causa, non si sa cosa pensi e se parla legge qualcosa che le è stato scritto da altri. Nessuno ci pensa, ma c’è una grande violenza in tutto questo: la violenza delle monarchie.
In Europa tendiamo a non fare più la differenza, ma ci sono fra noi repubbliche e monarchie, cittadini e sudditi. E ancora oggi non è la stessa cosa essere cittadini o sudditi. Gli inglesi non scelgono la regina, gli è loro imposta da una tradizione che lo si voglia o no fa discendere il potere reale da Dio. Insultare la regina è quindi una vera e propria blasfemità, un’offesa al divino. Nulla a che vedere con l’eletto presidente delle nostre repubbliche, simbolo di una comunità egualitaria, comune cittadino prima e dopo il suo mandato. Si dimentica troppo spesso che le monarchie, anche quelle parlamentari, sono fondate su un sopruso e hanno un sopruso come massimo simbolo. La violenza di questo male originario ogni tanto si manifesta. Il gesto estremo dell’infermiera Jacintha Saldanha ne è un esempio. Con tutta la violenza del potere che rappresenta, la futura principessa reale figlia di Kate Middleton, senza neppure essere nata ha già fatto un morto.
Diego Marani