Il presidente di Confindustria premiato a Bruxelles: “Sogno gli Stati Uniti d’Europa”
L’industriale lancia un monito ai Governi: “Il rigore da solo non è garanzia di crescita”
Il Premio Europa 2012 è andato al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Dopo quello attribuito al Commissario Tajani nel 2011, quest’anno il riconoscimento per le personalità del mondo delle istituzioni, italiane ed europee, che abbiano dimostrato impegno in favore del mondo imprenditoriale – in particolare delle PMI – e della diffusione dell’immagine del Sistema-Italia in Europa, è andato ad un uomo che dell’europeismo ha sempre fatto una bandiera e non nasconde di “sognare gli Stati Uniti d’Europa”.
“È giusto – ha detto il presidente di Confindustria nel suo discorso – che ci sia un aperto, franco confronto politico sulle priorità delle azioni dell’Unione, ma è necessario non strumentalizzare la crisi, per giustificare miopi e indiscriminati tagli, e approvare quanto prima un bilancio pluriennale dell’UE per il periodo 2014-2020 che – oltre ad esprimere un equilibrio tra le diverse istanze degli Stati – sia basato su obiettivi coerenti e solidali”.
Squinzi ammonisce che “il confermato, giusto rigore del patto di stabilità non è di per sé garanzia di crescita, se perdura l’inerzia. I positivi effetti dell’euro continueranno a manifestarsi sempre più con difficoltà, se mancherà una gestione coordinata dei bilanci nazionali, dell’orientamento delle politiche economiche degli Stati e, più in generale, della politica con la ‘P’ maiuscola”. Ancora: “L’Unione europea, per affrontare forte e solida il futuro, in questa stagione in cui i particolarismi nazionali stanno cominciando purtroppo a riemergere, ha bisogno innanzitutto di iniziative di coesione politica, fisica e sociale: maggiore partecipazione dal basso alle decisioni, strutture di trasporto e di comunicazione che rendano più uniti gli europei, appropriate politiche, adeguate risorse ed efficaci strumenti di gestione e controllo per far sì che lo storico obiettivo della convergenza sia raggiunto”. E dunque “dai governi nazionali ci aspettiamo un messaggio preciso, reso convincente e coerente da risorse adeguate, soprattutto a sostegno di quelle politiche e misure, fortemente orientate al rilancio della crescita, della competitività e dell’occupazione che, nel corso del dibattito all’ultimo Consiglio europeo di novembre, sono state maggiormente prese di mira e mortificate dai tagli: Horizon2020, Meccanismo per collegare l’Europa e Cosme”..
Il premio istituito lo scorso anno dal Gruppo di Iniziativa Italiana di Bruxelles (GII)– il cui presidente onorario è l’ambasciatore d’Italia Roberto Bettarini – è stato consegnato assegnato questa sera con una cerimonia che si è tenuta presso la Residenza dell’ambasciatore, il quale ha spiegato la scelta definendo Squinzi “L’archetipo positivo dell’imprenditore italiano” poiché “capace di unire alle doti di innovatore e manager una visione sistemica che abbraccia la politica industriale, l’attenzione per il sociale e l’impegno nella costruzione di un’Europa sempre più coesa e forte”.
Con il Premio Europa 2012 il GII ha voluto riconoscere al Presidente di Confindustria il merito di aver trasformato un’eccellenza italiana, la MAPEI – impresa di Materiali Ausiliari Per Edilizia e Industria fondata nel 1970 da Giorgio Squinzi insieme al padre – in un grande gruppo europeo multinazionale composto, oggi, da 65 aziende consociate, con 62 stabilimenti produttivi di cui 9 operanti in Italia e gli altri distribuiti in 30 Paesi, nei cinque continenti.
Il processo di internazionalizzazione della MAPEI iniziò nel 1976, quando l’azienda venne trasformata in una società per azioni sotto la direzione generale dello stesso Squinzi. Per essere poi trasformata da piccola realtà industriale in una multinazionale leader nel settore degli adesivi per pavimenti e rivestimenti particolarmente attenta alla dimensione europea del mondo industriale
L’assegnazione del riconoscimento trova la sua motivazione anche nel fatto che, non appena eletto presidente di Confindustria, Squinzi, grande sostenitore del progetto di integrazione europea, si è fatto promotore di un appello a nome delle imprese italiane per ridare slancio al progetto Europeo in senso federalista.
“Con il ‘Premio Europa’ assegnato al massimo rappresentante del mondo industriale italiano, dopo quello attribuito al Commissario Tajani nel 2011 per l’impegno in favore della costruzione di una nuova politica industriale europea e l’attenzione rivolta alla Piccola e Media Impresa” dice l’Ambasciatore Bettarini “si intende richiamare l’attenzione che la nostra diplomazia economica dedica all’attività imprenditoriale in un momento particolarmente delicato non solo per l’Italia ed il Belgio, ma per l’intero sistema economico europeo”.
Loredana Recchia
Nella foto in alto Squinzi con il premio. In basso il momento dei discorsi, con Antonio Tajani, Giorgio Squinzi, Roberto Bettarini e Ferdinando Nelli Feroci.