La riunione dell’Ecofin non ha confezionato un testo sulla vigilanza bancaria unica pronto per essere varato dal Consiglio europeo della prossima settimana. I tedeschi, sempre loro in prima fila, hanno impedito che si arrivasse a un’intesa ed è stato dunque necessario convocare una nuova riunione il 12 (e forse il 13) dicembre, a ridosso del Summit del 13 e 14. Non ne fa un dramma il ministro italiano Vittorio Grilli, “ci sono diverse sensibilità – ha detto alla fine della riunione – la cosa importante è che si parta il primo gennaio del prossimo anno e che si abbia una scansione temporale precisa, che abbia una logica interna”.
Non vuole attizzare il fuoco Grilli, e smorza anche sulle divergenze che appaiono esserci con il collega tedesco Wolfgang Schaeuble: “Non ha rovesciato il tavolo – sostiene – ha detto delle cose che sono anche scontate, sul ruolo della Bce e su quello della governance che deve risolvere più di un problema, come quello di rendere autonoma la politica monetaria da quella di sorveglianza”. Per Grilli: “Le posizioni in realtà stanno convergendo, anche se le divergenze di opinione non sono ancora completamente chiarite. Benché ci sia lavoro da fare le linee fondamentali sono chiare, c’è un avvicinamento”.
Il problema sembra essere sempre quello della vigilanza sulle banche locali, che i tedeschi non vorrebbero mettere tutta nelle mani della Bce. “E’ chiaro – sostiene Grilli – che non tutte le oltre seimila banche potranno essere immediatamente vigilate dal centro. Serviranno delle regole di stabilità fissate dalla Bce e poi articolate in fase operativa. Ma i principi della vigilanza non sono messi in discussione”, ha ripetuto come un mantra, come una preghiera quasi che le cose possano aggiustarsi per il 12, quando “speriamo”, ha detto il ministro, “possa esserci l’accordo”. Anche perché la vigilanza unica è necessaria perché il Fondo salvastati Esm possa ricapitalizzare direttamente le banche in difficoltà, altra cosa sulla quale la Germania mostra le sue belle resistenze.
L.R.