Kennard ha sottolineato la necessità di fare fronte comune per la democrazia e contro la crisi
“Un trilione di dollari di investimenti diretti, ma possiamo e dobbiamo fare di più”
“Come ha dichiarato Obama, l’Europa è la pietra angolare del nostri impegno con il mondo” con queste parole l’ambasciatore Usa Nell’Unione europea, William E. Kennard, ha voluto sottolineare la vicinanza politica tra Stati Uniti ed Europa, proprio mentre il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, è in visita ufficiale negli States. L’ambasciatore è stato ricevuto in audizione nella commissione parlamentare Affari esteri, dove ha potuto discutere di relazioni transatlantiche alla luce della rielezione di Barack Obama. “È la prima volta che ho assistito alle elezioni da fuori gli States e mi sono accorto che milioni di persone, nel vecchio continente, si sono concentrate sulle nostre consultazioni, è stato significativo per me vedere tutto questo interesse” ha spiegato Kennard. Per l’ambasciatore sono quattro i pilastri su cui si attua principalmente la collaborazione Usa-Ue: il sostegno alle aspirazione dei popoli nelle democrazie nuove ed emergenti, la lotta alle minacce globali come il terrorismo, lo sviluppo e il coordinamento nell’assistenza alle popolazioni più deboli e infine la cooperazione economica per uscire dalla crisi.
“In Asia c’è stata una trasformazione storica in Birmania verso la democrazia, per sostenere la quale ci siamo coordinati strettamente con l’Ue. Di recente c’è stata la prima visita Obama che è seguita di alcuni mesi a quella del Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, segno tangibile di uno sforzo comune” ha ricordato Kennard. Anche sul conflitto mediorientale l’ambasciatore ha parlato di uno sforzo congiunto per porre fine alle violenze delle scorse settimane. Ma qui si sono evidenziate alcune differenze con gli eurodeputati, che esortavano gli Stati Uniti ad appoggiare la richiesta del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, di riconoscere la Palestina all’Onu come Stato osservatore. “Su questo tema siamo in difficoltà – ha ammesso Kennard – Secondo noi l’unica strada che può portare alla pace nella regione sono i negoziati diretti tra Israele e Palestina. Il riconoscimento non andrà a modificare la necessità che le due parti si siedano allo stesso tavolo e trovino un accordo”.
Importante per l’ambasciatore anche il miglioramento dei rapporti economici transatlantici, per fare fronte comune contro la crisi: “Abbiamo l’obbligo di mettere assieme sforzi per affrontare questa crisi economica. La nostra partnership al momento significa 1 trilione di dollari di investimenti diretti, la più grande sa livello mondiale. Ma nonostante i grandi successi possiamo e dobbiamo fare di più”.
Alfonso Bianchi