16:30 van Rompuy presenterà un nuovo documento che illustra le discussioni di questo incontro che si è concluso senza un’intesa, ma senza elaborare una proposta. Non si sa ancora quando ci sarà il nuovo Summit.
16:20: Fonti convergenti (tra le quali la presidenza cipriota) dicono che il Summit è finito
16:10 L’unica certezza è che non c’è alcun accordo. Poi le voci si inseguono: i giornalisti inglesi scrivono che stanno decidendo a che ora abbandonare il tavolo, fonti italiane dicono che ancora si tratta ma sanno che non si farà un’intesa. La cosa più probabile, quasi certa, resta il rinvio, probabilmente al 2013.
14:40 Fonti ufficiali, ma completamente off the records, sostengono che oggi potrebbero succedere due cose: o una intesa politica a 24-25 e sulla quale si continua a trattare, ma questo “ha un certo costo politico”, oppure si dice che “sono stati fatti passi avanti, ma ancora non soddisfacenti”, si prende la nuova bozza che van Rompuy mette per iscritto e si torna tutti a casa, per rivedersi più in là, probabilmente nel 2013.
13:34 Fonti non ufficiali ma spesso attendibili prevedono la fine del vertice entro le 16:00, naturalmente senza accordo.
12:41 Inizia la seconda giornata di vertice. Posizioni sempre lontane per l’Italia “progressi insufficienti”.
11:15 Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, è scettico sulla possibilità di raggiungere un accordo nel secondo giorno del vertice del Consiglio europeo sul bilancio Ue per il periodo 2014-2020. Al suo arrivo ha dichiarato: “L’ultima proposta di Van Rompuy andava nella giusta direzione ma non credo che arriveremo a un accordo in giornata perché non ci sono stati progressi sufficienti”.
Non inizia sotto i migliori auspici il secondo giorno del vertice del Consiglio europeo sul bilancio Ue per il periodo 2014-2020. Al suo arrivo alle 9:55 il primo ministro britannico, David Cameron, ha fatto subito capire che la discussione non sarà facile: “Non ci sono stati abbastanza progressi per quanto riguarda i tagli e questo è un problema. Non è il momento di spostare soldi da una parte all’altra. Abbiamo bisogno di tagli. Questo è quello che stiamo facendo a casa nostra, questo è quello che si deve fare anche qui”. Da queste parole si capisce che molto probabilmente Cameron farà saltare il tavolo delle trattative. Prima di lui, alle 9:45 è arrivato senza rilasciare dichiarazioni il presidente del Consiglio, Mario Monti. Il presidente della Repubblica francese, François Hollande, è arrivato invece alle 9:50, anche lui senza dire una parola. Il primo impegno di Monti è stato un colloquio con il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, per discutere la nuova proposta di compromesso sul bilancio presentata nella notte.
L’analisi del secondo giorno del direttore Robustelli