Solo quattro cittadini su dieci credono nell’Unione europea
Studio Ispo: calo fiducia costante (-17% dal 2010), grillini i più lontani dall’Europa
Gli italiani si fidano sempre meno dell’Unione europea. Tra i nostri connazionali solo quattro su dieci ripongono aspettative nelle istituzioni, con gli euroscettici che sono cresciuti vertiginosamente fino a rappresentare la maggioranza, quando fino a solo due anni fa erano la minoranza. E’ quanto emerge dal sondaggio Ispo “Gli italiani e l’Unione europea. Un rapporto che cambia?”, presentato oggi a Roma nella sede della rappresentanza della Commissione europea in Italia, alla presenza, tra gli altri, del vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Industria, Antonio Tajani, e il presidente dell’Ispo, Renato Mannheimer. Lo studio, condotto su un campione di 800 persone, rivela che solo il 40% degli intervistati si fida dell’Ue (il 5% “moltissimo”, il 35% “molto), a fronte di un 59% che invece guarda a Bruxelles con sospetto (il 38% ripone “poca” fiducia nelle istituzioni Ue, il 21% addirittura “pochissima”). L’Ue non ha più appeal: un dato messo in luce dalla studio è il continuo calo di fiducia registrato in questi ultimi due anni. A settembre 2010 aveva fiducia nelle istituzioni comunitarie il 57% degli italiani, a distanza di un anno (settembre 2011) il tasso è sceso al 47%, e oggi si attesa al 40%. In due anni, complice la crisi, l’Unione europea e il progetto comunitario hanno perso il 17% dei consensi nel nostro paese. Ma l’Italia, paese a forte tradizione e vocazione europeista, si sta allontanando dall’Ue sempre più. Nel 2005 a credere nell’Europa era il 64% dei nostri connazionali. Tutto sommato però, ha commentato Tajani, “malgrado la crisi di fiducia che tocca tutte le istituzioni, la maggioranza degli italiani vuole rimanere nell’euro e chiede più Europa politica per far fronte ala crisi e creare nuova occupazione e crescita. Questo significa che mai come adesso l’Europa ha la responsabilità di dimostrare il valore aggiunto dell’agire insieme per dare risposte concrete e rapide a chi cerca lavoro. E’ anche incoraggiante constatare che una percentuale crescente di giovani sente l’appartenenza ad una identità europea”.
Il dato si deve alla difficoltà economica: di questo gli autori dello studio non hanno dubbi. Del resto, nonostante la disaffezione sempre più forte e sempre più diffusa, il 73% degli italiani dichiara di sentirsi un cittadino europeo (“molto” cittadini per il 41% degli intervistati, “abbastanza” per il 32% di loro), anche se pure in questo ambito le convinzioni europeistiche mostrano un arretramento: a sentirsi cittadini europei era il 77% degli intervistati solo fino a marzo 2011. Questo 73% di italiani che si dichiara cittadino europeo è composto esclusivamente da under 40: l’84% degli studenti ricade in questa categoria. L’Europa, dunque, “è giovane”. Un dato mostrato dall’87% di intervistati di età compresa tra i 18 e i 24 anni a dichiararsi cittadini europei, e dall’analoga risposta fornita dal 78% delle persone tra i 25 e i 35 anni. Nella voce dedicata al sentimento di appartenenza, “Gli italiani e l’Unione europea. Un rapporto che cambia?”, mette in mostra un dato interessante: a rispondere più “per nulla” alla domanda “vi sentite cittadini d’Europa?” soprattutto gli elettori del Movimento 5 stelle (37%, contro il 33% dell’Idv e il 30% del Pdl). Un segnale davvero poco incoraggiante, in chiave europea, per un partito che in Italia è in forte crescita di consensi.
Ezio Baldari
Per saperne di più:
Il sondaggio completo sarà disponibile sul sito della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e del Vice Presidente Tajani