Passa la linea italiana sul bilancio 2012, lo assicura il ministro
Questa sera l’ultimo voto al Consiglio, poi si passa al Parlamento
I soldi per il terremoto ci sono davvero. Sembra che questa sera si giocherà l’ultima parte, già scritta come assicura il ministro Vittorio Grilli, di questa difficile partita. I ministri delle Finanze dell’Ue hanno trovato oggi tra loro una maggioranza per stanziare questi 670 milioni, anche a prescindere dall’accordo sugli altri 9 miliardi che mancano al bilancio Ue del 2012.
E’ dunque passata la linea italiana della separazione delle due questioni, e se questa sera (come ci si aspetta) i rappresentanti diplomatici non troveranno l’intesa sui nove miliardi necessari a chiudere il bilancio 2012 (tra i quali ci sono i 160 milioni di Erasmus) comunque si voterà sui fondi per il terremoto sui quali c’è già una maggioranza qualificata a favore. Grilli, che oggi ha chiuso un negoziato condotto nelle settimane scorsa dal suo collega Enzo Moavero, ha spiegato che stasera “risulterà chiaro che o c’è l’accordo sul pacchetto completo oppure ci sarà un accordo soltanto sui nostri 670 milioni “. La questione non finisce qui, ci vorrà un voto formale, che non potrà arrivare che al Consiglio Affari generali di martedì prossimo, mentre il Parlamento intanto avrà approvato la proposta.
Sul bilancio 2013 invece siamo ancora in alto mare, talmente alto che il Parlamento ha deciso di non inviare i suoi rappresentati alla riunione di questa sera, visto che tra i governi non c’è intesa. Tanto meno ci sarà per il bilancio pluriennale 2014-2020 al consiglio della prossima settimana. Se ne parla l’anno prossimo.
Il collega Lorenzo Consoli ha ricostruito per l’agenzia di stampa TMNews i momenti salienti della trattativa, che qui riportiamo da un lancio della testata delle ore 22.01:
Il via libera ai fondi per l’Emilia Romagna è ora un ‘accordo politico’, che sarà adottato formalmente e senza discussione dai Ventisette martedì 20 novembre, durante il Consiglio Affari generali, per poi essere approvato anche dal Parlamento europeo in sessione plenaria il giorno dopo, mercoledì 21 novembre, dopo un passaggio nella commissione europarlamentare Bilanci già giovedì prossimo. Il finanziamento dei 670 milioni, contrariamente a quanto chiedevano britannici, svedesi e olandesi, avverrà con ‘soldi freschi’, cioè nuovi contributi da parte di tutti i paesi membri. La decisione sul finanziamento separato dei fondi per l’Emilia “espressione concreta della solidarietà europea”, come ha detto Mavroyiannis, era stata discussa una prima volta durante una sessione informale dell’Ecofin, attorno a mezzogiorno. Mavroyiannis (il viceministro cipriota per gli affari europei, ndr) aveva chiesto ai ministri finanziari di esprimersi sulla proposta di stralciare il bilancio correttivo da 670 milioni dal resto del pacchetto, finanziandolo con ‘denaro fresco’, per evitare che affondasse insieme a un eventuale (e atteso) fallimento del negoziato complessivo. Secondo fonti del Consiglio Ue presenti alla discussione, è intervenuto allora il ministro italiano Vittorio Grilli: “Stiamo tenendo ostaggio di questo negoziato sul bilancio – ha detto – i fondi per l’assistenza a migliaia di persone che hanno sofferto per il terremoto. Questo – ha sottolineato Grilli – io non posso spiegarlo alla popolazione italiana. E’ una questione morale, togliamo dal tavolo negoziale questi fondi”. Sono intervenuti poi il ministro polacco, che ha espresso subito solidarietà per l’Italia, e il collega svedese, che ha invece insistito per mantenere tutto nello stesso pacchetto negoziale. Poi c’è stata una batteria di paesi favorevoli allo stralcio: prima la Francia e la Spagna (entrambe hanno espresso “forte sostegno all’Italia”), poi la Germania (“d’accordo per lo stralcio e il resto nel pacchetto”). A questo punto era fatta: dopo un altro intervento favorevole della Danimarca, la presidenza cipriota, rispondendo a una richiesta di chiarimento dei britannici, ha spiegato che si presentavano due possibilità: approvare il correttivo da 670 milioni per l’Emilia insieme a tutto il pacchetto sul bilancio in caso di successo della ‘conciliazione’ con il Parlamento europeo, in serata; oppure dare il via libera ai soli fondi per l’Emilia, in casi di fallimento del negoziato sul resto. E’ quindi intervenuto di nuovo Grilli, chiedendo alla presidenza di verificare se c’era la maggioranza qualificata favorevole allo stralcio, ciò che Mavroyiannis ha fatto, subito dopo aver registrato la contrarietà dei britannici. Più tardi, in un dibattito pubblico della sessione formale dell’Ecofin bilancio, i rappresentanti di Svezia, Olanda e Gran Bretagna hanno confermato la loro opposizione allo stralcio, non sufficiente a bloccare l’accordo politico, che è stato così raggiunto a maggioranza qualificata.
Per sapere come era iniziata la giornata leggi qui. Per saperne di più leggi di Monti che chiede aiuto a Barroso, e del blocco, con rinvio, delle trattative tra i diplomatici il 9 novembre scorso.