Insieme a Svezia, Olanda e Finlandia sono contrari alla correzione di bilancio da 9 miliardi
L’ambasciatore Nelli Feroci: “Sono ottimista, ci sarà un accordo in nottata”
Aggiornamento: E’ saltato tutto (forse c’è solo un’intesa per i fondi all’Emilia, da ratificare comunque la prossima settimana), i negoziatori del Parlamento hanno detto che se non escono i soldi per il 2012 non si tratta sul 2013, gli ambasciatori non hanno saputo cosa rispondere, e tutto passa ai ministri, nella riunione dell’Ecofin prevista per martedì prossimo, ultimo giorno utile per non andare il prossimo anno all’esercizio provvisorio.
Alla vigilia sembrava cosa fatta: l’Ecofin Bilancio, il Consiglio europeo dei ministri dell’Economia dedicato ai conti delle istituzioni comunitarie, oggi avrebbe stanziato i fondi per il programma Erasmus e quelli per aiutare i terremotati dell’Emilia Romagna, si assicurava da piu’ parti, presidenza di turno cipriota compresa. E invece stamattina la doccia fredda. Cinque paesi, Gran Bretagna, Germania, Svezia, Olanda e Finlandia, si sono messi di traverso e hanno detto di ‘no’ alle proposte di bilancio rettificativo da 9 miliardi per il 2012, che comprende i 670 milioni di aiuti per il terremoto e i circa 180 milioni di euro per l’Erasmus, nonché il finanziamento dei fondi strutturali.
L’opposizione dei cinque Paesi è arrivata durante la sessione mattutina dell’Ecofin in corso a Bruxelles. I 27 sono riuniti per decidere sia sul bilancio rettificativo Ue 2012, per cui la Commissione ha chiesto di aggiungere la cifra record di 9 miliardi, che sul bilancio 2013, per cui la sempre la Commissione ha chiesto un aumento del 7% rispetto a quello dello scorso anno. Il primo a dare la notizia del blocco dei fondi è stato Patrizio Fiorilli, portavoce del commissario europeo al Bilancio, Janez Lewandowski che ha scritto su Twitter: “Cinque Paesi non vogliono pagare”.
Il problema è nato perché gli Stati membri hanno presentato 16 miliardi di euro di istanze di pagamento per fondi stanziati nei progetti del bilancio 2007-2013, ma l’Ue in cassa ne aveva solo sette. Nove miliardi erano quindi stati trasferiti sul bilancio 2012 per non caricarlo sul nuovo budget per il 2013, facendolo partire già gravato di questo peso. O almeno queste erano le richieste di Commissione e del Parlamento. Ma nel Consiglio non si è trovato l’accordo.
Si è dichiarato però “ottimista” l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, che rappresenta l’Italia nell’Unione europea e dunque anche nella trattativa in corso a Bruxelles, dato che il governo non ha inviato un ministro, affermando di pensare che sarà possibile “raggiungere stanotte un accordo sullo stanziamento di 670 milioni di fondi per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna”. Nelli Feroci ha precisato che “nessuna delegazione si è espressa contro i Fondi dovuti all’Italia, ma cinque o sei paesi ritengono che la decisione sulle modalità del finanziamento deve essere contestuale a quella sulla rettifica del bilancio 2012 da 9 miliardi”.
Per saperne di più:
– Alla caccia dei 670 milioni Ue per il terremoto in Emilia
– Il Parlamento vara il bilancio 2013. Ora lo scontro con il Consiglio
– Bilancio Ue: Il Parlamento tenta di salvare Erasmus
– EUROSPIA – Terremoto in Emilia, i soldi europei ci sono (giurin giurello)
Così commentano
Gianni Pittella, primo vicepresidente del Parlamento europeo, Pd/S&D:
“Il blocco dei finanziamenti europei destinati alla ricostruzione dell’Emilia Romagna, dovuto al rifiuto di cinque paesi al rifinanziamento del fondo di solidarietà per le calamità naturali, è di inaudita gravità. Alla posizione espressa dai relatori del Parlamento europeo, cioè quella di bloccare i negoziati per il bilancio 2013 fino a che non ci sarà l’ok ai fondi per il sisma, va il mio convinto sostegno. Gli egoismi e l’avarizia di alcuni Paesi si spingono fino al punto di scardinare due pilastri della Ue: prima con il progetto Erasmus, per il quale abbiamo reagito mettendolo al riparo, e ora mettendo in discussione la solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto. Occorre fermare il virus delle convenienze nazionali e ridare all’Europa un’anima fatta di solidarietà e di coesione. Senza di esse tutto va in frantumi e i danni saranno di tutti”.
Giovanni La Via, eurodeputato Pdl/Ppe, relatore sul Bilancio Ue:
“Il Parlamento europeo non intende parlare del bilancio per il 2013 se prima non vengono stanziati e approvati i 670 milioni di aiuti per il sisma in Emilia. E’ una posizione rigida e non negoziabile”.
Lorenzo Fontana, eurodeputato Lega Nord:
“Un tradimento dei valori di solidarietà tanto sbandierati dall’Unione Europea, una presa di posizione scandalosa ed inaspettata, che non intendiamo accettare passivamente. Rimane da chiarire se la presa di posizione di questi cinque governi sia dovuta all’ossessione da rigore o se sia legata a questioni procedurali. Tuttavia l’erogazione degli aiuti alle zone colpite dal sisma rimane prioritaria e non intendo accettare passivamente che le discussioni tra i vari governi possano portare a ritardi o ad inspiegabili marce indietro rispetto a quanto stabilito nei mesi scorsi, visto che tutti i governi, all’unanimità, hanno riconosciuto che l’Italia ha il diritto di accedere ai contributi previsti dal Fondo di Solidarietà dell’UE”.
Mara Bizzotto, eurodeputata Lega Nord:
“Che Paesi come Germania, Svezia, Gran Bretagna, Olanda e Finlandia si oppongano all’erogazione dei 670 milioni di euro del fondo di solidarietà europeo per il terremoto dellEmilia, è una cosa indecente che grida vendetta. Giocare al tira e molla sull’immane disgrazia che ha colpito le popolazioni di molte Regioni del Nord Italia, è davvero una vergogna che, comunque vada a finire, non potrà essere facilmente dimenticata. In questi anni lEuropa ha stanziato fondi per ogni catastrofe naturale in giro per il mondo, persino per lalluvione in Pakistan: con quale coraggio e con quale insulsa motivazione oggi si vorrebbero bloccare i fondi per i terremotati dellEmilia? Se dovesse essere confermato il blocco dei fondi a causa di questi 5 Paesi, assicuro che attuerò ogni possibile forma di ostruzionismo e rallentamento al Parlamento Europeo su ogni provvedimento che assegnerà soldi a questi Paesi. E spero che così facciano anche tutti gli eurodeputati italiani. Su questa vicenda che ha dell’assurdo, mi auguro davvero che una volta tanto il Governo Italiano sappia reagire e far valere le ragioni del nostro Paese, rispondendo per le rime allo schiaffo che stiamo subendo da questa sgangherata Europa. Non dobbiamo avere paura di battere i pugni sul tavolo: o la UE ci dà i fondi che spettano ai nostri territori terremotati, oppure è meglio che la baracca Europa chiuda i battenti”.
Francesca Balzani, Pd relatrice del Parlamento europeo per il bilancio correttivo 2012, e David Sassoli, capogruppo del Pd a Strasburgo:
“Il Consiglio sta tenendo in ostaggio i fondi per il terremoto in Emilia nonostante questi non facciano parte del bilancio 2013. Quanto accaduto oggi è gravissimo. Il fondo europeo di solidarietà per le calamità naturali non rientra nel bilancio dell’Unione e dunque i soldi vanno dati all’Emilia Romagna senza se né ma. E’ una magra figura quella che stanno facendo fare all’Europa i cinque Paesi fautori del blocco. Per questo come Parlamento europeo, nel rispetto delle prerogative conferite dal Trattato di Lisbona, non discuteremo di Bilancio 2013 fino a che non sarà dato il via libera da parte del Consiglio ai fondi per il terremoto”.