Il Presidente del Parlamento europeo: “Un momento indimenticabile della mia vita”
Nel 2003 l’allora premier lo definì in Aula a Strasburgo un “Kapò” nazista
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato oggi a Roma Martin Schulz Cavaliere di Gran Croce. Il Presidente del Parlamento europeo ha definito l’onore tributatogli: “Un momento indimenticabile della mia vita”. L’importante onorificenza è stata attribuita al socialista tedesco per il suo impegno anti-nazista. Lo scorso febbraio Schulz si recò a Marzabotto per ricordare le vittime della strage nazifascista del 1944. Nel suo discorso definì quell’avvenimento “uno dei crimini peggiori della seconda guerra mondiale” e disse: “Non sono qui solo come Presidente del Parlamento europeo ma anche come tedesco” aggiungendo “i tedeschi di oggi non hanno una colpa personale in questi crimini, ma una grande responsabilità, quella di tenere viva la memoria per fare in modo che questi crimini commessi dalla mia nazione non vengano mai dimenticati”.
E non può, quindi, non tornare alla mente quando nel 2003, l’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lo apostrofò in una seduta del Parlamento europeo, col nomignolo di “Kapò”, cioè di capo dei deportati nei campi di concentramento. Lo scontro avvenne durante la cerimonia di insediamento di Berlusconi come presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea. Incalzato dalle critiche degli europarlamentari per il suo conflitto di interessi, il cavaliere rispose (causando l’evidente imbarazzo del suo allora vice Gianfranco Fini) “se questa è la forma di democrazia che intendete usare per chiudere la bocca al Presidente del Consiglio europeo, vi posso dire che dovreste venire come turisti in Italia, perché qui sembrate turisti della democrazia”. E poi, indirizzandosi a Schulz, aggiunse: “Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto!”.
L’allora semplice parlamentare tedesco controbatté: “Ho solo una cosa da dire in risposta: il mio rispetto per le vittime del fascismo m’impedisce di fare qualsiasi commento al riguardo. Tuttavia, ho le idee molto chiare sul fatto che è estremamente difficile accettare una situazione in cui un Presidente in carica del Consiglio, di fronte alla minima contestazione nel corso di un dibattito, perda a tal punto la padronanza di sé”, incassando il sostegno dell’Aula.
Oggi, ironia della sorte, i due si trovano a condividere la stessa onorificenza di Cavaliere, anche se quella di Berlusconi, attribuitagli nel 1977 per i meriti del lavoro, è inferiore come prestigio a quella attribuita a Schulz. Non è difficile immaginare che Napolitano, col suo gesto, abbia in qualche modo voluto rimediare al comportamento di Berlusconi. E non sarebbe la prima volta che lo fa. Il riconoscimento di Cavaliere di Gran Croce è stato infatti attribuito nel passato a diversi stranieri come la regina Elisabetta II, il generale Charles de Gaulle, uno dei padri dell’Unione europea Konrad Adenauer. Ma è stato anche dato all’ex presidente della Finlandia Tarja Halonen. Anche con lei Berlusconi ebbe un piccolo “incidente diplomatico”, quando nel 2005 affermò di aver dovuto “rispolverare tutte le mie arti di playboy” per ottenere dalla Halonen il via libera per portare l’Agenzia alimentare europea, l’Efsa, a Parma. Immediatamente il ministero degli Esteri Finlandese convocò l’ambasciatore italiano ad Helsinki, Ugo de Mohr, per “esprimere lo stupore del governo finlandese”.
Alfonso Bianchi
Hanno commentato:
Sassoli “Schulz, amico dell’Italia”
“A nome degli europarlamentari del Partito democratico mi felicito con Martin Schulz per l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana conferita oggi dal presidente Napolitano. E’ un riconoscimento che sancisce il legame di profonda amicizia che lega Martin all’Italia, come ogni giorno vediamo noi a Bruxelles, e che nelle motivazioni individua nell’attuale presidente del Parlamento europeo una importante personalità tra le più convinte sostenitrici di un’Europa più forte, coesa e vicina ai cittadini”. Lo afferma il presidente degli europarlamentari del Pd, David Sassoli.