I dipendenti Ue incroceranno le braccia l’8 novembre contro i tagli al Bilancio interno
Il capo della Comunicazione di palazzo Berlaymont: “Per noi tutto sarà normale”
I portavoce di palazzo Berlaymont non parteciperanno allo sciopero di giovedì indetto dal personale delle istituzioni comunitarie contro i possibili tagli salariali. Lo assicura Pia Ahrenkilde-Hansen, a capo del servizio dei portavoce della Commissione europea. Interrogata sulla questione, Ahrenkilde-Hansen non lascia adito a dubbi: i lavori si svolgeranno regolarmente. “È a discrezione di ciascuno decidere se aderire o meno, ma noi confermiamo gli impegni calendarizzati”. Tradotto: giovedì il consueto punto stampa di mezzogiorno ci sarà, così come la presentazione del nuovo piano della Commissione europea a sostegno del settore automobilistico europeo. “Per noi tutto sarà normale”, aggiunge Ahrenkilde-Hansen. Il servizio dei portavoce della Commissione europea, dunque, garantirà il normale funzionamento delle proprie attività lavorative. Magari con organico ridotto, ma l’attività di comunicazione della Commissione europea non si fermerà.
I dipendenti pubblici di Bruxelles avevano annunciato lo sciopero nelle scorse settimane, per timore che eventuali riduzioni di budget per i prossimi sette anni (2014-2020) possano comportare ricadute sui loro stipendi e le loro condizioni di lavoro. Timori confermati dalla bozza cipriota sul prossimo quadro finanziario pluriennale, dove si chiede una riduzione dell’organico del personale delle istituzioni comunitarie e delle agenzie Ue. Non solo. Il Parlamento britannico ha approvato una mozione con cui chiede al capo di governo, David Cameron, di negoziare ulteriori tagli alle risorse finanziarie dell’Ue. Lo sciopero dunque ci sarà, ma non per i dipendenti diretti di Barroso.
Renato Giannetti
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