Gli europei che spendono più soldi e dedicano più tempo alla cultura sono gli scandinavi (che sono anche i più ricchi e quelli che hanno un miglior equilibrio tra tempo dedicato al lavoro e tempo dedicato alla vita privata).
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Unione europea, e pubblicati da EuObserver, i danesi sono in cima a questa classifica. Circa il 5,5 per cento di tutto ciò che spendono va in libri, film, e altri beni culturali. Vanno al cinema più spesso di quanto avviene nelle altre nazioni europee. I danesi sono seguiti da finlandesi e cechi, la cui quota di spesa culturale della spesa totale delle famiglie, secondo l’Ue, è pari al cinque per cento, il 25% in più della media nell’Unione europea, che è di circa il quattro per cento.
Coltivare la cultura permette anche a molti di dedicarsi all’arte. Quindi anche qui i danesi sono in cima a una classifica, stavolta quella dei “più creativi” in Europa, insieme con gli svedesi, i finlandesi e i lettoni. Gli svedesi e finlandesi vantano il maggior numero di artisti e scrittori in percentuale della popolazione.
In Europa però ad avere i “numeri” migliori sono paesi che non fanno parte dell’Unione, l’Islanda e la Norvegia. In questi due paesi, rispettivamente circa il 3,2 e 2,6 per cento della forza lavoro è impiegato nel settore culturale, contro una media dell’Ue che è dell’1,7 per cento.
Non sono però gli scandinavi quelli che riempiono le scuole d’arte, ma il record in questo tipo di istruzione è di inglesi e irlandesi. Di tutti gli studenti universitari in Inghilterra e in Irlanda rispettivamente il 6,8 e 6,6 per cento, studiano materie artistiche, quasi il doppio rispetto al 3,8 per cento della media comunitaria.
In generale nell’ Europa del Nord c’è un maggior interesse per la cultura che in quella del Sud, stando alle statistiche. Ma ci sono alcune accezioni.
Il Lussemburgo è una: dopo la Bulgaria e la Grecia, i cittadini del Granducato sono quelli che spendono meno per la cultura di chiunque altro in Europa; la quota di lavoratori del settore è anch’essa ben al di sotto della media. Altra eccezione è Malta, che ha punteggi superiori alla media nella maggior parte degli indicatori. I suoi cittadini non vanno molto al cinema, ma studiano le scienze umane come nessun altro.
Ci sono anche differenze tra uomini e donne. Ad esempio le signore leggono molto più dei signori: in ogni paese dell’Ue, la percentuale di donne che leggono almeno un libro all’anno è di almeno il 10 per cento superiore alla quota degli uomini. La maggior parte dei lettori sono in Svezia e Finlandia, terza viene la Repubblica Ceca.
Rispetto ad altre parti del mondo, secondo le cifre l’Europa è il maggior centro culturale. Non solo vanta più siti definiti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità di qualsiasi altra regione, ma anche esporta il 50 per cento in più di prodotti culturali rispetto a quanti ne importi. Il commercio riguarda in particolare libri e dipinti, scambiati soprattutto con gli Stati Uniti e la Svizzera.
L.R.
Nella foto l’edificio dell’Opera di Oslo