Il Parlamento chiede al premier conservatore di imporre tagli al budget dell’Europa
Ribelli tories votano insieme ai laburisti. Verhofstadt: “Tradiscono l’Ue per piccola vittoria politica”
La sconfitta politica del Governo Cameron alla Camera dei Comuni diventa un caso europeo. Sì perché il Parlamento britannico ha bocciato la proposta del Premier conservatore sul Bilancio Ue e gli ha chiesto di impegnarsi affinché l’Europa tagli il suo Budget. La risoluzione, passata con 307 voti a favore e 294 contrari è stata approvata grazie ai voti di diversi dissidenti del suo partito supportati dai laburisti. Che il voto sarebbe stato teso lo dimostra il fatto che Cameron, dopo un lungo e difficile tentativo di mediazione coi i ribelli, aveva imposto un serrate le file ai tories chiedendo che tutti quelli che erano fuori Londra tornassero in tempo per le votazioni. Il ministro dell’Educazione, Michael Gove, è stato addirittura fatto ritornare in fretta e furia dalla Polonia, dove era in missione. Ma niente, la Camera ha bocciato la sua proposta di proporre all’Ue di legare gli aumenti del Bilancio per il periodo 2014-2020 agli stretti limiti dell’inflazione e niente più.
Mark Reckless, il deputato conservatore che ha guidato la rivolta, gli ha rinfacciato che è inaccettabile aumentare il bilancio europeo mentre la Gran Bretagna taglia i suoi servizi pubblici e che anche il semplice collegamento all’inflazione sarebbe stato oltre la portata della nazione perché “semplicemente non possiamo permettercelo”, ha concluso lapidario.
Insomma la già difficile discussione sul Bilancio pluriennale dell’Unione europea si grava di una altro ostacolo e l’ipotesi che nel prossimo Consiglio europeo del 22 e 23 novembre non si riesca a raggiungere un accordo diventa sempre più probabile. Cameron sarà messo infatti davanti al dilemma se portare a termine una mediazione con gli altri Paesi membri o sottostare al ricatto del suo Parlamento, del cui consenso ha bisogno per poter governare.
Le reazioni in Europa non sono state certo morbide e Guy Verhofstadt, leader dei Liberali dell’Alde, se l’è presa con i “traditori” del Labour che, in quanto membri del Pse, sanno che il Parlamento europeo appoggia invece la linea degli aumenti al Bilancio per sostenere la crescita. “È uno scandalo – ha tuonato Verhofstadt – I socialisti si sono alleati con i populisti antieuropei” e così facendo “hanno tradito l’Ue per ottenere una piccola vittoria politica” senza capire che “il budget europeo rappresenta appena l’1% di quello britannico mentre il 95% dei suoi fondi Ue complessivi vengono reimmessi nell’economia degli Stati membri per sostenere le infrastrutture dei trasporti, la ricerca e il sostegno all’agricoltura”. “Presto si accorderanno anche con l’Ukip (Il partito nazionalista che vuole che la Gran Bretagna esca dall’Unione, ndr)” ha concluso il leader dei liberali.
Gli stessi liberali inglesi non sono stati affatto contenti. George Lyon (Alde), vice-presidente della Commissione bilancio del Parlamento, accusa i socialisti di “opportunismo rango, vile e ipocrita”. Secondo lui i socialisti britannici stanno legando le mani di Cameron, prima del negoziato europeo, e non capiscono che “il bilancio Ue deve essere reso più flessibile per mettere a fuoco la spesa e stimolare crescita e creazione di posti di lavoro”. La reazione degli stessi Socialisti europei è stata alquanto imbarazzata. Il presidente del gruppo Pse, Hannes Swoboda, ha lanciato un timido commento su Twitter: “Brutto voto al Parlamento britannico, c’è chi pensa che spendere meno è un modo più efficiente di spendere. Manca la solidarietà”. Il segnale che arriva da Westminster non riguarda solo il futuro politico di Cameron, da oggi più incerto, ma quello della stessa permanenza della Gran Bretagna nella grande famiglia europea.
Alfonso Bianchi
Per saperne di più:
– Inizia l’ultima battaglia del Bilancio Ue, potrebbe durare mesi
– Cameron: Basta soldi all’Ue, fatevi un bilancio per voi dell’euro