I veicoli in circolazione su strade e autostrade europee non sono abbastanza sicuri, sono troppo spesso non in condizioni ottimali e per questo costituiscono un elemento di aumento della pericolosità e del tasso di incidenti. Ma da oggi la musica è destinata a cambiare: ogni autovettura dovrà essere sottoposta a esami di revisione e controllo periodici e più assidui. Lo hanno deciso i ministri dei Trasporti degli stati membri dell’Ue nell’ultimo consiglio Trasporti. Una buona notizia per le politiche di sicurezza stradale, una stangata per le famiglie e i possessori d’auto, già colpiti dalla crisi e dal continuo rialzo dei prezzi di benzina e diesel. A Lussemburgo i ventisette hanno trovato un accordo comune per accrescere la sicurezza stradale in tutta Europa, e la principale novità è che la revisione delle propria auto – oggi biennale quasi ovunque in Europa – diventerà annuale, come ad esempio è già in Belgio. L’accordo trovato in sede di riunione ministeriale prevede che le automobili debbano subire una prima revisione al massimo entro quattro anni dalla loro prima immatricolazione, con la seconda revisione da fare al massimo due anni più tardi. Fin qui nulla di nuovo, si conferma l’impianto legislativo tutt’ora in vigore. Ma è a partire dalla terza revisione che scatteranno le nuove norme. “La frequenza minima dei controlli successivi – si legge nel testo adottato – non dovrà più essere biennale ma annuale”.
Per i ventisette ministri dei paesi Ue una simile modifica si rende necessaria per via delle tutt’altro che rassicuranti statistiche: nel documento conclusivo si sottolinea infatti che la revisione delle norme “è considerata necessaria alla luce dei dati, che mostrano come il numero degli incidenti dovuti a problemi tecnici sia aumentato in modo vertiginoso negli ultimi cinque anni”. Obbligo di revisione annuale anche per le auto più usate o più vecchie: i ministri dei Trasporti hanno stabilito che “per ragioni di sicurezza” tutti i veicoli con almeno 160.000 chilometri dovranno essere sottoposti a check-up ogni anno. Mano al portafogli, dunque: se le nuove regole fossero confermate (si è adottato un documento con dare mandato al Consiglio Ue di presentare richieste alla Commissione Ue) ogni famiglia sarebbe costretta a pagare dai 45 ai 65 euro in più l’anno, a seconda che la revisione si faccia presso la Motorizzazione civile o nella officine autorizzate. Ma non finisce qui, perché “le stesse scadenze si dovrebbero applicare anche a motoveicoli e scooter”. Una decisione ritenuta “necessaria”, dato che quella dei motociclisti e dei guidatori di veicoli a due ruote più in generale “è la categoria di viaggiatori su strada con i più elevati rischi per la sicurezza” e l’incolumità.
Ezio Baldari