Seicentosettantamilioni per l’emergenza terremoto in Emilia. La cifra più alta mai stanziata dalla Commissione europea per far fronte alle prime spese dovute all’intervento di protezione civile dopo una catastrofe naturale, strombazzata a destra e a manca da Bruxelles, non c’è. Lo si è scoperto oggi da qualificate fonti europee le quali hanno spiegato che “ lo stanziamento c’è, ma non ci sono i soldi”. E’ stato stabilito un diritto, ma non è ancora possibile esercitarlo.
E’ successo che la Commissione per questo capitolo di spesa i soldi non li ha, e li deve chiedere agli Stati, e dunque ora si sta negoziando con i governi per trovarli. La cosa procede parallelamente alle trattative per quel pacchetto del quale fa parte Erasmus e che la Commissione il 23 ottobre ha chiesto ai governi di finanziare. Si tratta di circa 9 miliardi, ai quali andranno aggiunti i 670 milioni proposti dalla Commissione per il terremoto. La trattativa sarà in quella che è già stata definita “la notte dei lunghi coltelli” del nove novembre, quando ci sarà un Ecofin bilancio che si occuperà anche di questo tema. La paura è che la Gran Bretagna metta i bastoni fra le ruote: lo fa sul bilancio “normale” , figurarsi su quello extra. Ma si spera in un fair-play britannico, poiché nel 2009 con lo stesso sistema furono trovati i soldi per l’emergenza alluvioni in Inghilterra.
In Commissione un portavoce in forma anonima cerca di tranquillizzare dicendo che è “normale”, che la Commissione propone e poi Stati e Parlamento devono approvare. Il che è vero, però questi soldi, stanziati il 19 settembre, “ancora non ci sono”, spiegano fonti europee. Ma c’è fiducia.
L.R.