Il programma Erasmus è salvo. La Commissione europea ha adottato una rettifica di bilancio per il budget 2012, proponendo 9 miliardi di euro di fondi addizionali alle dotazioni finanziarie Ue per l’anno in corso. La decisione del collegio dei commissari risponde alle sollecitazioni avanzate da Parlamento europeo e Consiglio europeo, che hanno chiesto all’esecutivo comunitario una rettifica “in caso di copertura di spesa insufficiente per il 2012” dopo che, a dire il vero, la previsione che i soldi non sarebbero bastati era venuta dalla Commissione stessa. Un caso che si è presentato, con il budget 2012 già terminato e con la conseguente scarsità di fondi per tutta una serie di programmi, tra cui quello Erasmus. La Commissione Ue ha stimato in circa 9 miliardi la rettifica di bilancio necessaria per far fronte ai problemi di budget che si sono venuti a creare per il 2012: al progetto Erasmus vengono destinati ulteriori 90 milioni. Le altre voci a cui destinare pagamenti supplementari sono ricerca (423 milioni) e politiche di coesione e sviluppo rurale (8,3 miliardi).
Non tutti questi nove miliardi aggiuntivi dovranno essere messi sul piatti dai governi dei paesi dell’Ue: la Commissione europea precisa infatti che l’impatto di questo aumento di budget “sarà mitigato” dall’aumento dei ricavi – stimato in 3,1 miliardi – di multe nel campo della concorrenza. Per cui alla fine “l’effetto netto per gli Stati membri sarà di 5,9 miliardi”. Soddisfatto il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. “Agli stati membri non si chiedono più soldi, ma di onorare gli impegni che hanno”. I ventisette, spiega, devono fare in modo di “fornire un finanziamento ininterrotto agli studenti sotto programma Erasmus e, attraverso i fondi di coesione, alle regioni più povere”. Più polemico, invece, il commissario europeo per il Budget, Janusz Lewandowski. “Ho avvertito ripetutamente dei rischi che i continui tagli nel budget proposto avrebbero creato”, ricorda. “Adesso quei rischi si sono materializzati. L’attuale situazione non consente di onorare i nostri impegni, per cui Parlamento e Consiglio europeo si assumano le loro responsabilità”. Quello votato, precisa, “non è una rettifica di bilancio per le istituzioni comunitarie: è per gli studenti Erasmus, per gli scienziati, per i ricercatori e le associazioni non governative”.
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