John Dalli sapeva che il suo nome veniva speso per ottenere vantaggi, conosce l’imprenditore maltese che gli avrebbe offerto denaro in cambio del suo apporto per modificare la direttiva Ue sul tabacco, e ha addirittura avuto due incontro con le lobby del settore. Il giorno dopo le dimissioni di Dalli da commissario europeo per la Salute, l’Olaf – l’Ufficio anti-frode europeo che ha indagato su di lui – fa chiarezza fornendo spiegazioni sulla vicenda del tabacco da bocca “Snus” che ha scosso palazzo Berlaymont.
In conferenza stampa il direttore generale dell’Olaf, l’italiano Giovanni Kessler, ha confermato che John Dalli “sapeva che erano state offerte somme molto cospicue di denaro per cambiare le decisioni della Commissione europea sulla nuova direttiva sul tabacco”, così come sapeva che l’imprenditore maltese citato “stesse usando il nome di Dalli per ottenere vantaggi”. A carico del commissario Ue, dimessosi ieri a seguito dell’inchiesta dell’Olaf, “non abbiamo avuto prove definitive”. Tuttavia Kessler, ricordando di non poter fare il nome dell’imprenditore maltese, ha sottolineato che questi “è ben conosciuto da Dalli, e che questo imprenditore ha organizzato due incontri tra il commissario e i rappresentanti di aziende di ‘snus'”, il tabacco da masticare per ora commercializzato solo in Svezia. Dalli, ha aggiunto il direttore generale dell’Olaf, “non ha fatto nulla per prevenire” ogni eventuale azione illecita.
Questa la prima ricostruzione dell’accaduto, che la Commissione europea ha lasciato fare all’Ufficio anti-frode. Pia Ahrenkilde-Hansen, portavoce dell’esecutivo comunitario, ha invece preferito tenere un profilo basso nella conferenza stampa indetta dall’organismo presieduto da Josè Manuel Barroso. A Berlaymont va in scena il gioco del “non so”, con Ahrenkilde – a cui tocca il delicato e imbarazzante compito di dare spiegazioni – che ha voluto lasciare a Kessler il compito di fornire le risposte del caso, subito dopo le reazioni ufficiali della Commissione. Un cronista ha fatto notare che sul web circola un video in cui Dalli smentisce le sue dimissioni. “Non ne sono a conoscenza”, ha detto Pia. Un secondo cronista ha chiesto cosa, secondo la Commissione Ue e il suo presidente Barroso, abbia fatto di male Dalli. “Non rientra nelle competenze della Commissione dire se ci sono delle colpe imputabili a Dalli”, la risposta della portavoce. “Posso solo dirvi che l’Olaf ha riconosciuto che Dalli era a conoscenza dei fatti che vi abbiamo descritto nel comunicato stampa diffuso, e Dalli ha deciso di dimettersi”. “Ha presentato un lettera?”, chiede quindi un terzo giornalista. “No, ha rassegnato le proprie dimissioni a voce”, la replica di Pia. “Non sono a conoscenza di lettere”. Fatto singolare di “dimissioni sulla parola”.
La storia di oggi si arricchisce di un ulteriore tassello: un video (che potete vedere qui in altro a destra o su http://youtu.be/Ft8o6RWMKUE) in cui Dalli accusa Barroso di avergli imposto le immediate dimissioni. Il maltese avrebbe chiesto a Barroso un giorno di riflessione, ma il presidente invece lo avrebbe costretto a decidere immediatamente. Ma oramai sono dettagli.
Cos’è lo Snus: http://en.wikipedia.org/wiki/Snus