L’Italia aggiusta la propria bilancia commerciale, guadagnando nell’ultimo anno 4,4 miliardi di euro. Non una delle migliori performance d’Europa, ma il nostro paese ottiene un saldo positivo tra import ed export, conquistando quote di mercato. Lo rileva l’Eurostat, nei dati sul commercio internazionale dei paesi dell’Ue diffusi oggi. Tra gennaio e luglio 2012 il nostro paese ha esportato beni per 231,9 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2011. A un aumento delle esportazioni si è accompagnata una diminuzione delle importazioni, scese del 6% (tra gennaio e luglio del 2011 sono stati acquistati beni per 240,9 miliardi di euro, nello stesso periodo del 2012 sono stati comprati beni per 227,5 miliardi. Purtroppo si tratta anche di minori entrate di materie prime). L’Italia ha dato quindi il proprio contributo al surplus della zona Euro: l’Europa a diciassette, ad agosto 2012, ha fatto registrare un attivo di 6,6 miliardi di euro nel commercio internazionale di beni. A trainare il piccolo “boom” dei paesi con la moneta unica soprattutto Germania (109,1 miliardi di euro di surplus), Paesi Bassi (surplus da 29,1 miliardi) e Irlanda (surplus da 24,8 miliardi), i tre paesi con il maggiore saldo positivo tra import ed export.
I dati Eurostat mettono in evidenza due aspetti: da una parte le difficoltà di Gran Bretagna e Francia, i primi paesi dell’Ue e dell’Eurozona per deficit commerciale (rispettivamente con saldo negativo di 85,1 miliardi di euro e 48,9 miliardi di euro), dall’altra le due velocità dell’Europa. Se infatti l’Eurozona ha un avanzo commerciale, l’Unione europea a ventisette – comprensiva dunque di quei paesi senza moneta unica – ha registrato un deficit commerciale di 12,6 miliardi di euro. Oltre al forte squilibrio britannico e francese, incidono i deficit di Polonia e Romania (rispettivamente di 6,4 miliardi di euro e di 5,3 miliardi di euro).
L’Unione europea vede aumentare i propri surplus commerciali con Stati Uniti (+ 8 miliardi), mentre li riduce con la Svizzera (+23,8 miliardi rispetto ai +24,3 miliardi del periodo gennaio-luglio 2011). Nell’ultimo anno, seppur in misura contenuta, l’Ue ha ridotto il divario con la Cina (deficit commerciale a 80,5 miliardi rispetto ai – 87,3 miliardi del periodo gennaio-luglio 2011) e con la Russia (deficit commerciale a 52 miliardi rispetto ai – 59,3 miliardi del periodo gennaio-luglio 2011). L’Europa a ventisette ha aumentato incrementato le esportazioni di beni manifatturieri (204,6 miliardi, rispetto ai prodotti per 137,8 miliardi venduti nel periodo gennaio-luglio 2011), ma ha accresciuto la propria domanda energetica (acquisti all’estero per 239,7 miliardi di euro nel periodo gennaio-luglio 2012, rispetto alle spese per 220 miliardi dello stesso periodo del 2011).
R.G.
Per saperne di più
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/6-16102012-BP/EN/6-16102012-BP-EN.PDF