La storia del Regno Unito potrebbe essere ad un passo da un cambiamento radicale. Tra due anni la Scozia potrebbe tornare indipendente, dopo 305 anni. Questa volta senza che ci siano spargimenti di sangue.
Si è aperta oggi una lunghissima campagna elettorale, che porterà i cittadini del nord dell’isola britannica a votare sulla propria indipendenza nell’autunno del 2014. E’ il frutto dell’accordo siglato oggi dal premier britannico David Cameron e dal primo ministro scozzese Alex Salmond, momento culminante di un processo mai sopito, che negli ultimi vent’anni ha subito una forte accelerazione.
A Edimburgo siede già un Parlamento (cosa che non avviene per l’Inghilterra o il Galles) che ha forti competenze su sanità, istruzione, ambiente e giustizia. Esiste tuttora la Banca di Scozia, che batte moneta, le sterline scozzesi che hanno lo stesso valore di quelle battute dalla Banca d’Inghilterra, che è la vera banca centrale, quella che ha i poteri. Questa intesa “segna l’inizio di un importante capitolo nella storia della Scozia e l’apertura di un non meno importante dibattito”, ha commentato il premier Cameron, che ha stretto la mano al “collòega” scozzese mostrando un gran sorriso di circostanza. “Io ovviamente spingo per un Regno Unito”, ha poi precisato, mente Salmond vede nel referendum un “passo importante verso l’indipendenza, che porterà a una Scozia più ricca e prospera”.
L’Ue nasconde la testa sotto la sabbia, sulla Scozia, come sulla Catalogna o le Fiandre, trattando alla stessa stregua processi che sono a stadi molto diversi (in Scozia si voterà per l’indipendenza, non è un’idea di qualcuno). Secondo la portavoce di Jose Manuel Barroso Pia Ahrenkilde, oggi stiamo solo discutendo di “questioni ipotetiche, sulle quali la Commissione Ue non intende pronunciarsi”.
Il quadro qui riprodotto ritrae il principe Charles Edward Stuart, pretendente al trono di Scozia, ultimo eroe della battaglia per l’indipendenza che si pose alla guida della rivolta nell’anno 1745. Nacque e morì a Roma. E’ passato alla storia con il soprannome di Bonnie Pince Charlie.