Complessivamente l’Unione europea sta tenendo, almeno così dicono i valori medi degli indicatori economici e sociali. Ma il divario nord-sud sta crescendo, con “la maggior parte” degli stati centro-settentrionali che che sta mostrando “una maggiore capacità di resistenza sociale e occupazionale”, mentre “un gruppo” di paesi meridionali “sembra essere intrappolato in un circolo vizioso di recessione e aumento di disoccupazione e povertà”.
Questa l’analisi del commissario europeo per il Lavoro e gli Affari sociali, Laszlo Andor, in occasione della tavola rotonda ‘State of Europe: escaping the doldrums’. “Cinque anni dopo l’inizio della crisi, l’Europa è la sola tra le più grandi regioni mondiali dove la disoccupazione non sta calando”, ha sottolineato Andor. Ma l’Europa “ha bisogno di politiche economiche e strutturali che rispondano alle sfide di breve e lungo periodo: limitata creazione di posti di lavoro, disoccupazione, aumento dei rischi di povertà e di esclusione sociale, invecchiamento della popolazione, ripresa della competitività”.
Per far fronte a tutte queste sfide la risposta per Andor non può che essere una sola: una cabina di regia dell’Ue. “Un maggior coordinamento delle questioni sociali e occupazionali è diventato necessario”. E’ un qualcosa a cui non si può rinunciare “se vogliamo una più ampia integrazione delle politiche economiche, finanziarie e di bilancio”. Ciò significa che “Abbiamo bisogno di un’unione sociale più forte se vogliamo avere un’unione economica e monetaria che sia davvero autentica”. Avere un maggior coordinamento delle politiche di welfare, ha precisato Andor, “non vuol dire non avere diverse politiche sociali”, e avere una governance sociale “non è incompatibile col principio per cui i paesi membri debbano avere debbano mantenere la propria sovranità in settori specifici”. Quello che va ribadito con forza per Andor è che “gli stati membri devono essere in grado di assumersi le proprie responsabilità di welfare”. In gioco c’è tutto il processo di integrazione. L’unione dell’Europa, ha avvertito il commissario Ue, “non può essere rafforzata, e probabilmente nemmeno garantita, se abbiamo profonde differenze socio-economiche tra paesi”.
R.G.