Gli italiani sono convinti che le applicazioni spaziali in campo terrestre sono utili, ma poi le usano poco. Lo rileva l’Eurobarometro in “Attività spaziale”, il sondaggio condotto per conto della Commissione europea sul rapporto tra programmi spaziali Ue e loro conoscenza tra i cittadini europei. Lo studio è stato condotto su un campione di 25.536 persone intervistate nei ventisette paesi membri.
In Italia la situazione è la seguente: l’84% degli intervistati è convinto che i servizi ricavati dal settore spaziale e le tecnologie spaziali svolgono un ruolo importante nello sviluppo di applicazioni terrestri innovative, ma poi, andando a scavare, si scopre che solo il 50% dei nostri connazionali fa uso delle tecnologie spaziali. Internet, breaking news, meteo: tutte applicazioni utili e funzionali, ma nella realtà, poi, sono pochi gli italiani che usano software di navigazione satellitare sui propri cellulari. Il 43% degli intervistati dichiara di non averlo e di non volerlo comprare, mentre un altro 7% non lo usa ma ha intenzione di comprarlo. Oggi, quindi, il 50% degli italiani non utilizza quelle tecnologie prodotte dall’industria spaziale che pure la maggioranza dei nostri connazionali riconosce come importanti.
Da noi, inoltre, si è molto convinti dell’utilità dei servizi del settore spaziale per le applicazioni terrestri, ma si è meno consapevoli di quanto sta facendo l’Unione europea. Rispetto all’84% degli intervistati che pensa ciò, c’è appena il 52% dei nostri connazionali che conosce o ha sentito parlare di Galileo, il sistema di navigazione satellitare europeo (rispetto a una media Ue del 57%), e il 57% conosce o ha sentito parlare di Gmes, il programma europeo di monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza (qui, invece, l’Italia naviga ben oltre la media europea del 38%). Non solo: se otto italiani su dieci (84%) credono nell’utilità dei servizi spaziali, solo cinque su dieci (57%) sanno dell’esistenza di rischi di collisione dei satelliti e dei detriti spaziali (rispetto a una media Ue del 60%). Gli italiani, nel complesso, sembrano essere mediamente informati su cosa fa l’Ue per lo spazio ma, nonostante capiscano le potenzialità del settore, sono titubanti. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, non fa drammi. Anzi. “Questi dati dimostrano che i cittadini europei attribuiscono importanza allo spazio e che l’Unione europea ha ragione a investire in questo settore”, dice.
R.G.